Il 2022 è stato l’anno di incontro tra la popolazione Sami e la città di Venezia, grazie a un padiglione della Biennale e a un fil rouge di arte, musica e cultura.
Qual è la città che ha saputo domare il mare?
Venezia. Quella città è Venezia.
Quale città ha saputo avvalorare tanto la scienza quanto l’arte?
Venezia. Quella città è Venezia.
Quale città è da sempre nido dei sogni dell’umanità?
Venezia. Quella città è Venezia.
Quale città è da sempre meta di chi cerca e di chi vuole consolidare il proprio amore?
Venezia. Quella città è Venezia.
Noi Sami siamo incredibilmente grati
Per la calorosa accoglienza di Venezia
Nell’abbracciare l’arte del nostro popolo
In questo 2022,
Anno del primo padiglione Sami alla Biennale
(Ánde Somby)
Queste le parole (nella lingua Sámi settentrionale dajahus, cioè “contenuto poetico”) del luohti che Ánde Somby ha voluto lasciare in dono alla città di Venezia per ringraziare la città per avere ospitato il Padiglione Sámi durante la Biennale d’Arte 2022, “Il Latte dei Sogni”, e per celebrare il legame tra la comunità Sámi e la città di Venezia.
Ánde Somby, che ha rappresentato la figura di elder per Anders Sunna, uno degli artisti ospitati quest’anno nel Padiglione Sámi (ex Padiglione dei Paesi Nordici), supervisionandone il lavoro artistico, è uno degli artisti Sámi più riconosciuti sia a livello di personalità , sia grazie al suo impegno sociale e politico.
Somby, attualmente professore di diritto all’università di Tromsø, è infatti stato tra le voci più importanti negli anni ’70-80 per la tutela dei diritti dei Sámi nel territorio norvegese, attraverso la promozione della rivista Charta 79, la fondazione della casa editrice Sámi DAT e le proteste contro la costruzione della Diga di Alta. È uno yoiker molto famoso sia in Norvegia che a livello internazionale.
Lo yoik è una pratica vocale ancestrale per la popolazione Sámi, attraverso la quale si commemorano persone ed evocano luoghi, animali e altri elementi naturali. Queste melodie ricoprono anche un ruolo fondamentale all’interno della civiltà Sámi, in quanto vengono donati alla nascita e hanno la funzione quasi di un nome per la persona che li riceve. Infatti, nelle comunità Sámi, le persone vengono tradizionalmente riconosciute proprio attraverso la propria personale melodia (luohti) dalla società.
Questo evento ha avuto un’importanza culturale non indifferente: prima di questo yoik donato alla città di Venezia durante la Biennale, infatti, solo in un’altra occasione un artista Sámi aveva creato uno yoik per un evento di tale portata internazionale e al di fuori del Sápmi (che si estende sui territori di Norvegia, Svezia, Finlandia e Russia e abitato dalle comunità Sámi).
Si tratta della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici Invernali del 1994, ospitati dalla Norvegia (si può ascoltare lo yoik cantato da Nils-Aslak Valkeapää al minuto 0:08:38 del video linkato).
Ánde Somby ha presentato e consegnato questo yoik alla città di Venezia sullo sfondo della bellissima vetrata dell’Auditorium “Lo Squero”, sull’isola di San Giorgio, in un evento organizzato dalla Fondazione Giorgio Cini insieme all’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati (IISMC), nei quali archivi si potrà trovare la registrazione dello yoik di Somby.
Il concerto, “Yoiking in Honor of Venice”, è stato curato da Nicola Renzi, dottorando dell’Università di Bologna la cui ricerca si focalizza sull’antropologia del suono e in particolare sugli yoik tradizionali Sámi e l’importanza che questa pratica ha sul piano dell’attivismo ambientale.
Giulia Prior
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