Artico e Polo Nord sono luoghi suggestivi non soltanto per i paesaggi, ma anche per quanto riguarda la fauna. Trichechi, orsi polari, renne, ma anche un piccolo animale: la volpe artica!
Continua a leggere per scoprire la descrizione della volpe artica, dove vive, cosa mangia e qualche curiosità su questo adorabile animale artico.
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La volpe artica (spesso conosciuta anche come “volpe azzurra” o “volpe grigia“) è in grado di sopportare temperature estremamente rigide, fino a 50 gradi sotto zero! Di dimensioni modeste (meno di un metro di lunghezza), è celebre anche grazie alla sua capacità di adattarsi all’ambiente circostante.
La pelliccia della volpe del polo nord – molto ricercata e costosa – cambia colore in base alle stagioni. In inverno il manto della volpe delle nevi è bianco, tendente al grigio. Con l’avvicinarsi dell’estate il colore varia fino al bruno, talvolta spiccando per certe tonalità di blu. Questo animale è infatti conosciuto anche come “volpe blu“.
Il costo di una pelliccia di volpe polare si aggira su circa 500-1000€, a seconda della tipologia e del capo di abbigliamento scelto. Facile dunque pensare che anche la caccia a questo animale si sia fatta intensa nel corso dei decenni, anche se è fortemente diminuita negli ultimi anni.
Stando all’ufficialità del WWF, questo animale “sopporta temperature fino a 50 gradi sotto zero. Il suo manto si adegua all’ambiente: in inverno è bianco o bianco-grigio e in estate grigio-bruno o bianco-bruno. Per sopravvivere al clima rigido ha adottato una dieta improntata alla massima flessibilità“.
Presente nell’Europa Settentrionale e in Nord America, la volpe artica ha il suo habitat naturale anche in Russia, dove è presente in una quota di centinaia di migliaia di esemplari. Presente in Canada e nel Nunavut, la volpe grigia si trova sempre più spesso a dover fronteggiare una sua diretta cugina: la volpe rossa canadese, più grande e robusta.
La volpe delle nevi vive in tutto l’arco del Circolo Polare Artico, per cui è presente anche in Alaska, Islanda e Groenlandia (per questo è anche chiamata volpe della Groenlandia). È anche “europea” vivendo nelle zone subartiche della Scandinavia e sulle alture della Finlandia.
Questo tipo di canide ha le piante delle zampe molto pelose, piccole orecchie abbondantemente ricoperte di pelliccia, così da limitare al massimo la dispersione di calore. Il suo manto bianco le permette di camuffarsi al meglio nell’ambiente polare, così da poter sfuggire ai predatori. Le volpi polari presenti in Groenlandia cambiano il colore della pelliccia fino a diventare quasi azzurre.
La volpe artica domestica non supera i 70 cm di lunghezza totali, con un peso medio di circa 4 kg.
Si ciba principalmente di topi, lepri bianche, piccoli uccelli e uova. Ma non disprezza le prelibatezze del mare: molluschi, ricci di mare e pesci costituiscono una robusta alternativa al pasto continentale!
Ma la vera leccornia della volpe dell’Artico è il lemming, un piccolo roditore artico che abita prevalentemente nella tundra. Questi animali, molto simili ai topi muschiati e alle marmotte, sono il cibo principale per le volpi bianche che abitano nelle aree più ampie della tundra russa. Una famiglia di volpi polari è in grado di mangiare dozzine di lemming ogni giorni, ma anche gli uccelli migratori rappresentano una solida alternativa alla solita dieta!
Tra aprile e maggio, solitamente, la volpe artica punta anche i cuccioli di foca, quando i piccoli sono ancora nella tana e senza la protezione degli adulti del branco. Ma dato che serve anche equilibrare i propri pasti, le volpi artiche si nutrono anche di uova, bacche e alghe. E quando c’è sovrabbondanza di cibo, le b nascondono il “tesoro” in speciali “dispense”.
Le volpi artiche formano coppie stabili e monogame, soprattutto per la stagione della riproduzione. La volpe del polo nord partorisce nel periodo primaverile e le sue cucciolate raggiungono fino a 25 cuccioli contemporaneamente. L’alta mortalità dei cuccioli di volpe artica difende la specie, paradossalmente, dalla caccia massiva.
L’allevamento della cucciolata si svolge solitamente in tarda primavera, e il periodo di gestazione è di circa 52 giorni. I piccoli di volpe escono dalla tana dopo circa 3-4 settimane, e vengono svezzati all’età di 9 settimane.
Le volpi artiche sono principalmente monogame, ed entrambi i genitori si prendono cura della cucciolata in maniera attiva. Ma non mancano anche strutture sociali più complesse con diversi compagni e compagne, a seconda soprattutto del numero della comunità e della presenza o assenza di predatori nei paraggi.
Sulle coste delle Isole Svalbard, ad esempio, è facile che le volpi artiche siano più “libertine” in fatto di accoppiamento, a differenza della volpe classica dell’interno della regione. In Scandinavia esistono strutture sociali più articolate anche a causa della presenza della volpe rossa, ma tendenzialmente è facile trovare volpi artiche monogame soprattutto in Islanda.
A differenza delle volpi tradizionali che si difendono semplicemente scappando ad alte velocità, le volpi artiche presentano artigli e denti affilati che non solo sono efficaci durante la caccia, ma vengono utilizzati anche per l’autodifesa contro i predatori più grandi. Il colore della loro pelliccia consente loro di mimetizzarsi con l’ambiente circostante e nascondersi dai predatori.
Questa volpe delle nevi vive in grandi tane in terreni privi di ghiaccio, spesso preferendo terreni collinari. Il complesso sistema di tunnel arriva fino a un chilometro quadrato, e la “città delle volpi” viene spesso abitata per diversi decenni e molte generazioni. La volpe polare tende a scegliere luoghi facilmente accessibili per costruire la tana, prediligendo un’entrata a Sud, verso il sole.
Lo stato di conservazione di questa specie appare buono, anche se la volpe del polo nord è fortemente a rischio nella regione scandinava, soprattutto nelle zone subartiche lapponi in Svezia e Finlandia. Si stima che in un totale di svariate centinaia di migliaia di esemplari nel mondo, solo 200 esemplari vivano nei territori europei.
La caccia alla volpe polare è ormai proibita e regolamentata nella maggior parte dei Paesi, anche perché una pelliccia di volpe artica ha prezzi elevati e si era giunti a un punto vicino all’estinzione dell’animale. Questo animale oggi è minacciato non tanto dall’uomo, quanto dall’impronta ambientale degli insediamenti abitativi, dall’inquinamento e dal riscaldamento globale.
Il maggior calore nell’Artico spinge le volpi artiche a “migrare” in cerca di cibo, spesso portando questo animale a scontrarsi con altre specie, come la volpe rossa americana. Gli effetti del cambiamento climatico rischiano di destabilizzare completamente un habitat equilibrato, su cui si basa – come ovunque – anche la catena alimentare.
Nell’Artide si nota maggiormente il risultato di una tale modifica del clima. Negli ultimi anni, soprattutto, lo spessore della banchisa in estate si è ridotto di quasi la metà rispetto ai venti anni precedenti. La situazione, che si aggrava anno dopo anno, ha chiaramente anche riflessi sulla fauna, che sempre più spesso è costretta a modificare le proprie abitudini alimentari, i propri terreni di caccia.
Leonardo Parigi
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voglio salvare le volpi artiche dall' estinzione, sai, ho dato i miei buoni consigli degli gnomi perché io lo voglio salvare dagli animali del pianeta terra, parola d'onore, ho contattato il parco zoo di Lignano Sabbiadoro UD. Perché ho computer nuovo per comunicare e parlare.