Mentre la UE valuta l’ipotesi di chiudere tutti i porti alla Russia, le aziende private sospendono le rotte con gli scali sotto il controllo di Mosca.
Al sesto giorno di conflitto, il mondo sembra muoversi in una direzione compatta contro l’aggressione russa all’Ucraina. Dopo le dure sanzioni economiche decise dall’Unione Europea nei confronti di personalità e aziende principalmente moscovite, alcune nazioni hanno introdotto misure ulteriori.
Il Canada ha chiuso i suoi porti alle navi battenti bandiera russa, e Bruxelles si starebbe apprestando a seguire l’esempio di Ottawa bloccando l’accesso agli scali europei. Dopo che l’Unione Europea ha deciso di chiudere il proprio spazio aereo a tutte le compagnie di volo russe – o riconducibili al controllo di Mosca – molte altre nazioni ne hanno seguito l’esempio.
La Finlandia ha chiuso anch’essa il suo spazio aereo a Mosca, tanto più a seguito delle minacce della portavoce del Ministro degli Esteri Sergej Lavrov per un’eventuale ingresso di Helsinki nella NATO.
Il gruppo MSC ha annunciato che “da oggi e con effetto immediato, interromperà temporaneamente di tutte le prenotazioni di trasporto merci da/per la Russia, includendo anche tutte le aree di accesso, tra cui Baltico, Mar Nero ed Estremo Oriente russo“.
La società sorrentina, primo player globale di trasporto merci e con al suo interno numerose aziende del settore cargo, cruise e rail, “ha monitorato con attenzione i suggerimenti dei governi sulle nuove sanzioni, in seguito al conflitto in Ucraina del febbraio 2022, e ha finora operato servizi di spedizione e trasporto interno da e per la Russia nel pieno rispetto delle misure sanzionatorie internazionali applicabili”.
Anche MSC Crociere ha comunicato la sospensione degli scali delle sue navi a San Pietroburgo per assicurare la salute e sicurezza dei passeggeri e dell’equipaggio. È previsto infatti che le navi Preziosa, Grandiosa, Poesia e Virtuosa – che avrebbero dovuto fare scalo a San Pietroburgo tra Maggio e Ottobre, sospenderanno tutte le toccate nella città.
Maersk, che con MSC si contende il primato mondiale, ha annunciato che, “al fine di salvaguardare le operazioni e le persone in considerazione della situazione in costante evoluzione in Ucraina”, sta studiando una possibile sospensione delle prenotazioni da e per la Russia sia in mare che a terra.
Anche il gruppo Norwegian Cruise Line Holdings – proprietario di Norwegian Cruise Line, Regent Seven Seas Cruises e Oceania Cruises – ha deciso di cancellare dai propri itinerari di viaggio le città russe di San Pietroburgo, Arkhangelsk e Murmansk.
La sicurezza generale è al limite minimo, e alcune aziende seguono anche politiche di diretto supporto alla popolazione ucraina, oltre a scegliere una linea di prudenza per le proprie imbarcazioni ed equipaggi. Viking e Atlas Ocean Voyages stanno al momento vagliando ipotesi di un cambio di itinerario nelle stesse aree.
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Per saperne di più sulla militarizzazione dell’area artica: “Risiko Artico“
Leonardo Parigi
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