Si conclude l’ottava campagna “High North”, con il doppio risultato del raggiungimento del punto più settentrionale e della circumnavigazione delle isole Svalbard.
Mercoledì 7 agosto ci svegliamo presto, perché la nave deve fare manutenzioni particolari prima del suo ritorno alla Spezia. Ma appena saliamo sul ponte, la vista è totalmente cambiata. Niente più mare aperto, niente più nebbie. In anticipo di qualche ora, siamo entrati nel fiordo, e siamo già alla periferia Sud di Tromsø, da dove siamo partiti ben 22 giorni prima.
La sera prima già si notava la differenza con le settimane precedenti, e non soltanto per le temperature più elevate. Il cielo si colora, ricordiamo che esiste questa fase della giornata chiamata crepuscolo, neanche tramonto. Sembra una sciocchezza, sembra poco. Ma la routine che abbiamo assunto settimane fa è stata rigorosa. Intense giornate di lavoro per il team scientifico e per l’equipaggio della nave, senza mai una vera sosta e senza poter accostare.
Se il mare ci è stato amico e non abbiamo trovato condizioni estreme, è pur vero che abbiamo vissuto sugli 0-5 gradi per molti giorni, senza che il giorno mutasse in notte, senza che gli spazi di lavoro diventassero aree di divertimento. E questo si può fare solo grazie a una forte determinazione e a una complessa organizzazione.
Passiamo sotto il ponte di Tromsø, iconico e longilineo. Vediamo le case, i palazzi dei nuovi quartieri hipster della capitale artica della Norvegia. Le coste del fiordo sono rigogliose, ma è evidente che siano ben lontane dal loro elemento naturale di neve e gelo. Avremo qualche ora di turismo, di scoperta di questa città così particolare. Che è illuminata da un sole estivo che assomiglia fin troppo a quello dell’Italia, e dove la temperatura è registrata in oltre 20 gradi. Decisamente troppi, per essere qui.
È il momento di chiudere il computer e portare via le nostre cose dal Main Lab di nave Alliance. Ed è anche il momento dei saluti, e dei ringraziamenti. Ho potuto vivere un’esperienza che è difficilmente descrivibile, non soltanto a parole. Le immagini raccolte dal fotografo dell’istituto Idrografico della Marina, Marco Villa, e dagli uomini della comunicazione di Cincnav, C.C. Cosimo Andria e 2° C. Aiutante Michele De Simone, per quanto eccezionali nella loro realizzazione, non riescono a descrivere in modo assoluto ciò che abbiamo vissuto.
Che resterà nei nostri occhi, così come in quelli di tutti coloro che hanno vissuto esperienze analoghe a bordo.
Tanti gli episodi che porteremo con noi, e così anche il desiderio di riposo. Ma anche la scintilla per ripartire nuovamente, a caccia di nuovi dati, nuove avventure, nuovi ghiacci da esplorare. E questo significa che la spedizione è andata ben oltre le aspettative della partenza.
Come Osservatorio Artico, vogliamo ringraziare i nostri partner Alfa Laval, ESA Group e IREOS per essere stati al nostro fianco e averci permesso di essere a bordo in maniera continuativa. E desidero ringraziare tutti gli uomini e le donne dell’equipaggio, per avermi fatto vivere uno spaccato di mondo che non si vede mai, che non esce mai nel racconto pubblico. Ma che è reale, vero e importante. Grazie a tutto il team scientifico dell’Istituto Idrografico della Marina, e grazie all’ente in generale, che in noi ha creduto sin dall’inizio.
Un ringraziamento speciale al Comandante della spedizione, C.F. Maurizio Demarte. Per il battesimo, per il coraggio nell’averci coinvolto per il secondo anno, e per la grande passione che sa trasmettere.
Alla prossima High North!
Leonardo Parigi
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