Dopo il 24 Febbraio 2022, USA e UE lavorano per la salvaguardia della supply chain delle materie prime critiche. Il ruolo della Norvegia.
In conseguenza della guerra in Ucraina, l’attenzione al rischio di approvvigionamento legato alle materie prime critiche è aumentata a livello internazionale. Inoltre, la domanda globale dei metalli necessari per la transizione verde è in forte aumento. Il loro consumo si moltiplicherà entro il 2050 e non potrà essere soddisfatta solo dal riciclaggio dei materiali. Ciò significa che sono necessarie anche nuove operazioni minerarie.
In virtù di tali premesse, l’UE ha posto maggiore attenzione verso l’accesso alle materie prime critiche, come sancito nella proposta della Commissione europea per una “Legge sulle Materie Prime Critiche” (CRMA), presentata nella Primavera del 2023. Il CRMA, insieme alla proposta della Commissione Europea per il Net-Zero Industry Act (NZIA), costituisce una parte importante del “Piano industriale Green Deal per l’era Net-Zero”.
Nel perseguimento di tali ambiziosi propositi, l’UE ritiene che, allo stesso tempo, sia necessario aumentare la propria autonomia strategica sia a breve sia a lungo termine. Una mossa è quella di diversificare l’accesso alle materie prime critiche. L’Europa ha quindi iniziato a operare per stabilire partenariati bilaterali con una serie di paesi produttori di materie prime, tra cui la Norvegia, come vedremo più avanti.
Anche a livello globale vediamo oggi che si creano o si consolidano progetti e alleanze con l’obiettivo di assicurarsi importanti approvvigionamenti di materie prime. La Minerals Security Partnership (MSP) è un’iniziativa americana lanciata nel 2022 e che garantirà ai paesi “amici” la fornitura di materie prime critiche prodotte con elevata trasparenza, considerazione dei diritti umani, sostenibilità ambientale e sociale (gli ormai noti criteri ESG).
I paesi membri sono Stati Uniti, Canada, Australia, Unione Europea, Giappone, Corea del Sud e Regno Unito, oltre a Norvegia, Svezia, Finlandia, Francia, Italia e Germania. Inoltre, la MSP ha stabilito contatti con una serie di Paesi produttori di materie prime al di fuori del partenariato.
Per garantire l’accesso alle materie prime critiche, la Norvegia sta ora lavorando a una partnership industriale con l’UE in cui ci si è inizialmente focalizzati su materie prime e batterie sostenibili. Il partenariato industriale rientrerà nella cooperazione in materia di clima, energia e industria prevista dall’accordo Alleanza verde che il primo ministro Jonas Gahr Støre e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen hanno firmato il 24 aprile 2023.
La Norvegia ha un’industria mineraria attiva, una grande comparto metallurgico e un notevole potenziale per l’ulteriore produzione di minerali critici. L’estrazione di minerali e la produzione di metalli non sono importanti solo per le catene del valore verdi norvegesi ed europee, ma anche per la posizione della Norvegia rispetto alle alleanze e ai partner strategici.
L’ambizione di Oslo è di divenire un fornitore stabile e a lungo termine di minerali per il passaggio al green, facilitando il riutilizzo redditizio e il riciclaggio delle materie prime e lavorando in stretto contatto con l’Europa per garantire catene di valore critiche.
La nuova strategia mineraria norvegese
La nuova policy mineraria nazionale, presentata a fine 2023, è suddivisa in due sezioni.
La prima parte descrive il contesto della strategia minerale:
La seconda parte presenta le 5 aree di interesse delgoverno:
In un prossimo articolo illustreremo nel dettaglio i vari punti, per poi insistere con un successivo approfondimento riguardo i progetti inerenti le Terre Rare sul suolo norvegese.
Marco Leone
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