La sterna artica detiene il record per la migrazione più lunga rispetto a qualsiasi altro animale nel mondo, effettuando ogni anno un viaggio dal circolo polare artico al circolo polare antartico.
Alcune sterne artiche sono in grado di effettuare una migrazione di oltre 96.000km all’anno, pari a due volte il giro della Terra.
Questi piccoli uccelli marini sono nati per volare per lunghe distanze: sono leggere, con corpi piccoli, zampe corte, ali strette, becchi e piedi di colore rosso vivo, piume grigie e bianche sul corpo, e nere sul capo.
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Le sterne artiche possono essere trovate praticamente ovunque, dato che la loro migrazione le porta a raggiungere praticamente tutti gli oceani e i continenti.
Si riproducono sulle coste e sulla tundra delle regioni artiche e subartiche dell’Europa, dell’Asia e del Nord America, quindi seguono il sole e il bel tempo nel loro viaggio annuale verso il circolo polare artico, in un viaggio che richiede un paio di mesi.
La rotta migratoria della sterna bianca è la più lunga al mondo, e si estende per oltre 90.000km all’anno. Le sterne artiche possono percorrere circa 2.4 milioni di km nella propria vita (che sono pari a tre volte il viaggio di andata e ritorno Terra-Luna).
Le sterne artiche sono anche molto abili nel catturare le proprie prede, che è un altro motivo grazie al quale possono volare così lontano in così poco tempo.
Questi uccelli marini si librano in aria mentre cercano il proprio cibo – principalmente pesci, ma anche insetti e crostacei – sulla superficie sottostante.
Quindi si tuffano in acqua per catturare la preda, che possono persino mangiare in movimento.
Il rituale di accoppiamento può avvenire anche in volo: l’esemplare di sesso maschile si avventa all’interno di un gruppo di sterne con un pesce in bocca mentre emette dei suoni.
Dopodichè, la coppia si dirige verso terra, dove l’uccello si pavoneggia un po’ prima di offrire la propria preda alla femmina.
Ma dove depone le uova la sterna artica?
A giugno e luglio, le coppie di sterna nidificano su spiagge sabbiose o su scogli, dove il maschio costruisce un piccolo nido in cui la femmina depone due o tre uova.
Le sterne sono molto difensive nei confronti del proprio nido, e attaccano senza timore chi prova ad avvicinarsi (compresi gli umani) beccandogli la testa. Sono così feroci che altri uccelli nidificano nelle vicinanze per sfruttare questa sorta di protezione.
I genitori si alternano incubando le uova, che si schiudono dopo tre o quattro settimane.
I pulcini nascono con zampette già ben sviluppate, che permettono loro di reggersi sui precari luoghi di «nidificazione» in cui si ritrovano.
I genitori continuano a portare pesce ai cuccioli, aumentando lentamente la quantità di cibo in modo che il pulcino di sterna paradisaea impari a nutrirsi di prede più grandi.
Dopo circa un mese, i pulcini imparano ad immergersi da soli per catturare autonomamente i pesci.
Le sterne artiche vivono in media 20-30 anni.
È stato documentato che una sterna artica possa vivere fino a 43 anni.
Ci sono oltre 1.000.000 di esemplari di sterna bianca sulla Terra.
La specie è definita “a rischio minimo”.
I principali predatori sono le volpi, i gatti e altri uccelli marini più grandi (come gli skua) che possono attaccare sia le sterne adulte, le uova, e i pulcini.
Un’altra minaccia è indubbiamente il cambiamento climatico: secondo l’International Union for Conservation of Nature, si prevede che le sterne artiche perdano dal 20 al 50% del proprio habitat a causa dei cambiamenti di temperatura legati ai cambiamenti climatici.
L’aumento della temperatura dell’acqua, ad esempio, sta allontanando le loro prede, causando nel contempo una diminuzione di fonte nutrimento per le sterne.
Eccoci giunti al termine di questo lungo articolo sulle sterne artiche.
Se hai bisogno di altre informazioni, leggi il mio articolo sugli animali che vivono al Polo Nord oppure lascia un commento qui sotto.
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