Un razzo di SpaceX ha lanciato in orbita due satelliti che porteranno la banda larga anche nella regione Artica.
Un razzo dal carico (molto) utile
12 agosto 2024. Ore 04:02, piena notte qui in Italia (o mattina prestissimo, punti di vista). Un razzo targato SpaceX s’innalza dalle colline californiane verso l’infinito e oltre. O meglio, verso l’orbita Molniya. A bordo, le due navicelle spaziali della Missione “Arctic Satellite Broadband” (ASBM 1 e 2), operazione congiunta tra la Space Force statunitense e quella norvegese con l’obbiettivo di espandere la copertura a banda larga nella regione artica. Questo sarà possibile grazie a due satelliti che sono stati progettati appositamente per operare in un’orbita altamente ellittica proprio per raggiungere l’area di copertura artica.
I satelliti sono stati progettati e testati dalla multinazionale statunitense Northrop Grumman, che opera nel campo aerospaziale e della difesa. I due satelliti portavano un carico utile (payload all’inglese) che comprende anche l’EPS-R Payload (Enhanced Polar System-Recapitalization), che permette di offrire una copertura di comunicazioni satellitari militari protetta alle forze statunitensi che operano nell’Artico, un payload in banda X per le forze armate norvegesi, uno in banda Ka Global Xpress per l’operatore satellitare commerciale Viasat e un payload per il Radiation Monitor norvegese. Northrop Grumman ha fornito inoltre il Control and Planning Segment (CAPS) – un sistema di terra di nuova generazione.
Perché è importante
Questi nuovi satelliti offriranno la possibilità di ricevere copertura a banda larga a uso militare – per le forze armate norvegesi e gli alleati che operano in Artico – ma anche a uso commerciale, per utenti civili nei campi aerospaziali, marittimi e terrestri. Infatti, entrambi i satelliti sono stati inseriti nell’orbita Molniya, un’orbita inclinata di un angolo molto stretto (circa 63,4 gradi) rispetto all’equatore terrestre. Questo permette al satellite di viaggiare sopra le parti settentrionali e meridionali della Terra, consentendogli di coprire aree di solito poco servite da altre orbite.
I satelliti erano a bordo di un razzo Falcon 9 della compagnia spaziale di Elon Musk, Space X. Secondo la Space Force americana, l’EPS-R è il primo payload militare americano ospitato su un satellite commerciale gestito da un partner internazionale – la Space Force norvegese – in quella che rappresenta una tappa significativa nell’ambito della collaborazione militare-commerciale. Ulteriore segnale di quanto l’interesse verso l’Artico stia anche sfociando in una corsa ad accaparrarsi le orbite che lo sorvolano, per assicurarsi un vantaggio tecnologico.
Giulia Prior