Il discorso del presidente Vladimir Putin al congresso russo del 12 settembre sottolinea la strategia di Mosca per l’Artico.
“Stiamo assistendo a un nuovo modello emergente di relazioni e integrazione – e non secondo modelli occidentali, per le élite, per il “miliardo d’oro” prescelto, ma per l’intera umanità”. Le parole di Vladimir Putin all’ottava edizione dell’Eastern Economic Forum, svoltosi nell’isola Russkij di Vladivostok, non possono che riguardare la difficile situazione internazionale.
Dopo i pacchetti di sanzioni occidentali e la frattura di difficile ricomposizione tra Occidente e Oriente, Mosca guarda a Sud e a Est per il proprio sviluppo economico e politico. Energia, trasporti e approvvigionamenti sono i tre temi principali toccati dal presidente russo durante il suo discorso, con particolare enfasi sull’Artico.
“Per organizzare al meglio il lavoro di sviluppo [nell’Artico], è stato creato un quadro normativo e giuridico serio e sono stati elaborati approcci moderni allo sviluppo economico e sociale dell’Estremo Oriente e dell’Artico, che rappresenta un’altra priorità strategica”. stabilito”, ha affermato Putin davanti alle migliaia di delegati regionali. Cinesi e Nordcoreani inclusi.
Se la rotta marittima commerciale di Nord-Est, la cosiddetta Northern Sea Route, ancora è deficitante in termini di numeri, il Cremlino continua ciononostante a investire pesanti budget sul progetto. Anche perché Putin stesso ha scommesso su un mare artico sempre più libero dai ghiacci, che possa ingolosire le compagnie commerciali asiatiche a preferire la rotta a Nord a quella classica.
I problemi sono evidenti, e l’incertezza climatica resta tale. Ma i lavori continuano. Parlando della costruzione di nuovi gasdotti nell’area, Putin ha aggiunto: “Questo settore si sta sviluppando attivamente, anche nell’Artico. Dopo il successo del lancio del progetto Yamal LNG, è stato avviato un nuovo grande progetto per costruire un terminal LNG (Gas naturale liquefatto, ndr) nell’Artico: la prima linea tecnologica del progetto Arctic LNG 2. È già stato consegnato al sito produttivo e sono in corso i lavori di avvio”.
Il progetto, che ha visto l’uscita dei partner occidentali dalla struttura dopo l’aggressione all’Ucraina nel febbraio 2022, ha incluso nuove aziende e nuove risorse economiche, provenienti da Est. “Questo progetto è unico nel suo genere al mondo, si può dire con certezza, ed è costruito con tecnologia e capacità russe. Il progetto è realizzato dal Centro di costruzione LNG di Murmansk”.
“Entro il 2030”, ha proseguito Putin, “si prevede che la produzione di LNG nella zona artica russa aumenterà del 200%, raggiungendo i 64 milioni di tonnellate all’anno. A questo proposito, è stata presa la decisione di principio di costruire nuove linee di trasporto di gas nel centro di Murmansk per operare nei depositi artici. Naturalmente, darà un grande contributo allo sviluppo delle nostre regioni settentrionali e migliorerà la sovranità tecnologica della Russia”.
Sovranità che si esprimerà, nei disegni del Cremlino, anche sul mare: “Lo sviluppo della Northern Sea Route ha una priorità speciale. L’anno scorso sono state spedite 34 milioni di tonnellate di merci utilizzando questa rotta. Nei prossimi anni il traffico merci su questo corridoio di trasporto globale non potrà che crescere”.
Leonardo Parigi
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