La riunione del MEPC (Marine Environment Protection Committee) dell’IMO è occasione per l’associazione per spingere verso maggiori azioni concrete.
Rotta avanti tutta
Si riunisce questa settimana a Londra il MEPC, il Marine Environment Protection Committee dell’IMO (International Maritime Organization), e Clean Arctic Alliance ha invitato gli Stati membri dell’IMO ad adottare obiettivi intermedi ambiziosi, in grado di portare a una riduzione delle emissioni 50% del trasporto marittimo entro il 2030.
In particolare, “devono impegnarsi a fornire riduzioni obbligatorie delle emissioni di carbonio nero dalle spedizioni, che hanno un impatto sull’Artico, e a sostenere la designazione di nuove aree di controllo delle emissioni (ECA) per ridurre l’inquinamento atmosferico nell’Artico”.
Secondo il Sian Prior, consigliere capo della Clean Arctic Alliance, la riduzione delle “Black Carbon Emissions” – che sono un potente fattore climatico – sarebbe raggiunta attraverso un passaggio obbligatorio: dai combustibili “sporchi” residui, a quelli distillati, soprattutto per le navi che operano nella acque artiche.
Le soluzioni per uno shipping più “pulito”
Con questa strategia, secondo l’associazione che riunisce una ventina di altre organizzazioni internazionali, “i singoli motori marini vedrebbero una riduzione fino all’80% delle emissioni di carbonio, a seconda del motore. Lo spostamento di tutte le navi che operano nell’Artico e che attualmente utilizzano combustibili pesanti comporterà una riduzione di circa il 44% delle emissioni di black carbon.
L’installazione di un filtro antiparticolato diesel, una tecnologia esistente utilizzata nel trasporto terrestre ma che può essere utilizzata solo con carburanti più puliti, ridurrebbe le emissioni di carbonio nero di oltre il 90%.
“L’Organizzazione marittima internazionale ha davvero la possibilità di raccogliere frutti a bassa quota, riducendo le emissioni di carbonio nero, e sebbene non siano previste decisioni importanti sulla riduzione delle emissioni di carbonio nero la settimana, offre all’IMO l’opportunità di avanzare proposte concrete per ridurre queste emissioni a titolo oneroso all’inizio del 2024”.
Leonardo Parigi
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