Tre giorni di workshop per i nuovi dottorandi del programma nazionale in scienze polari curato dall’istituto veneto.
Nuove risorse per la ricerca
Si è aperto questa mattina il workshop di tre giorni dedicato ai nuovi iscritti al dottorato in scienze polari curato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia, guidato dal Prof. Carlo Barbante, ex direttore dell’Istituto di Scienze Polari del Cnr. I 32 nuovi studenti, provenienti dall’Italia e da altre sette diverse nazioni, hanno iniziato oggi una tre giorni di incontri e conferenze dedicate alla ricerca polare, con tutti i punti focali delle attività di ricerca guidate dall’istituto veneto, in collaborazione con il centro nazionale delle ricerche e con l’OGS di Trieste.
A partecipare all’iniziativa, volta a dare anche una panoramica più larga e politica delle attività di ricerca scientifica nei territori artici e antartici, il nuovo Inviato Speciale dell’Italia per l’Artico, l’Ambasciatore Agostino Pinna. “Nel 2026 ricorrerà il centenario della spedizione di Umberto Nobile, e il nostro Paese è sempre più presente nell’area dell’Artico anche e soprattutto grazie alla ricerca scientifica”, ha rimarcato l’ex ambasciatore italiano in Uzbekistan.
“Nel corso dei prossimi mesi la Farnesina sarà molto attiva sui temi dell’Artico, anche in virtù delle novità politiche nell’area. Lavoreremo per aggiornare la strategia italiana per l’Artico, che necessita di una revisione alla luce della fine del cosiddetto “eccezionalismo artico”, emblema di una efficace diplomazia e cooperazione. Uno scenario che ormai, purtroppo, non è più attuale, e di cui dobbiamo prendere atto”.
L’Artico arriva anche a Roma
A sottolineare il forte interesse dell’Italia nei confronti del tema, anche la notizia per cui a fine anno, o probabilmente a inizio del 2026, a Roma si svolgerà l’Arctic Circle Forum, trasportando tutte le tematiche ambientali, climatiche, politiche ed economiche nella capitale.
“Una prima volta che rappresenta una pietra miliare dei nostri rapporti con la regione artica, e che sottolinea anche la volontà nazionale di essere presente come interlocutore di primaria importanza grazie alle nostre competenze in fatto di ricerca scientifica, blue economy, attività industriali e innovazione”, rimarca ancora Pinna.
Nella giornata di oggi, nell’auditorium “Danilo Mainardi” del centro di Ca’ Foscari, eravamo presenti anche noi di Osservatorio Artico, con una panoramica politica dell’attualità dalla regione. E con una domanda chiave, da porre a tutti i futuri ricercatori: di chi è l’Artico? Chi decide, e di quale regione esattamente stiamo parlando, visto che sono molteplici i prismi attraverso cui guardiamo a questa porzione di mondo?
Ne parleremo presto anche a Bologna, al nostro prossimo festival “Italia chiama Artico”, in programma per il 25 febbraio in Sala Borsa. Registrati all’evento (gratuito e a ingresso libero): Italia chiama Artico 2025
Leonardo Parigi
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