Affari Militari

Red Flag 2024, anche l’Italia all’esercitazione nei cieli d’Alaska

I caccia italiani sono atterrati a sud di Seattle. Nelle prossime due settimane prenderanno parte a Red Flag, una fondamentale esercitazione aerea che si svolge nei cieli d’Alaska.

Giochi di guerra sopra l’Alaska

Come segnalato da Itamiradar, nei giorni scorsi i fiori all’occhiello dell’Aeronautica italiana sono volati in direzione Joint Base Lewis-McChord, a sud di Seattle, nell’estremo nordoccidentale degli Stati Uniti (Alaska esclusa), ovvero lo Stato di Washington.

Immagini da Red Flag 2020. Foto: Aeronautica Militare
Foto: Aeronautica Militare

Una sosta temporanea, in attesa che prenda inizio Red Flag 2024, esercitazione aerea annuale tra le più importanti che riguardano Stati Uniti e alleati. Si tratta di una serie di esercitazioni sul campo (aereo) che hanno come scopo principale l’addestramento all’impiego di grandi forze in un ambiente di combattimento simulato.

Un vero e proprio “gioco di guerra”: come già vi avevamo spiegato lo scorso anno, i partecipanti a Red Force-Alaska sono organizzati in forze “Rosse” e forze “Blu” contrapposte le une alle altre. Durante le due settimane di esercitazione, gli equipaggi sono sottoposti a ogni immaginabile minaccia di combattimento. Al culmine dell’esercitazione, fino a 70 caccia possono operare contemporaneamente nello stesso spazio aereo.

La partecipazione dell’Italia a Red Flag

Come accennato, l’Italia ha inviato un nutrito numero di velivoli per questa edizione di Red Flag. Sono atterrati nel complesso 19 velivoli per uno dei più grandi schieramenti da parte dell’Aeronautica Militare italiana degli ultimi anni, con alle spalle un’operazione logistica estremamente complessa.

Nello specifico, si tratta di: 6 Eurofighter, 6 F35-A, 1 G550 Caew, 4 Boeing KC-767 e 2 Lockheed Martin C-130J

Un Eurofighter italiano. Foto: Aeronautica Militare

Si tratta di addestramenti dell’aviazione statunitense fissati da lungo tempo e che si protraggono di fatto da decenni. Tuttavia, come abbiamo avuto modo di rilevare ancora recentemente con Nordic Response, l’Artico si conferma uno scenario di conflitto – per ora simulato – di crescente interesse.

Le due settimane di esercitazioni inizieranno il 18 aprile e termineranno il 3 maggio.

Enrico Peschiera

Osservatorio Artico © Tutti i diritti riservati

Enrico Peschiera

Genovese e genoano, sono laureato in Relazioni Internazionali all'Università di Maastricht. Oggi mi occupo di comunicazione aziendale e scrivo di geopolitica, logistica e portualità.

Articoli Recenti

La Svezia rafforza la difesa, ma sacrifica la sostenibilità

La Svezia annuncia un massiccio rafforzamento della difesa, bloccando contestualmente la costruzione di tredici parchi…

17 ore fa

Patria 6×6: la Finlandia fa il pieno di blindati

Dopo l'entrata della NATO, la Finlandia ha aumentato i propri investimenti nella difesa, ordinando anche…

4 giorni fa

COP 16 non ha portato (di nuovo) i risultati sperati

Il 2 novembre si è conclusa a Cali, in Colombia, la sedicesima Conferenza delle Parti…

6 giorni fa

Trentamila nuovi semi nello Svalbard Global Seed Vault

Lo Svalbard Global Seed Vault ha accolto oltre trentamila nuovi semi da tutto il mondo,…

7 giorni fa

Le esercitazioni russe nell’Artico e la deterrenza nucleare

Le esercitazioni russe con armi nucleari hanno il delicato scopo di mantenere la “readiness” delle…

1 settimana fa

Dai Variaghi a Putin: lo sviluppo dell’Artico nel primo periodo stalinista

Il forte sviluppo delle capacità militari sovietiche nell’Artico sotto la guida stalinista apre la via…

2 settimane fa