La rubrica settimanale da Bruxelles che raccoglie gli appuntamenti da segnare in agenda e offre uno spunto di riflessione per la settimana.
Appuntamenti da tenere d’occhio:
- 8 aprile: Cleantech Conference 2025 a Bruxelles (e in livestream). L’evento richiama stakeholders di alto livello, ed esperti in materia di tecnologie pulite dai settori privato e pubblico. Al centro dell’edizione 2025, il nuovo Clean Industrial Deal adottato dall’UE e il ruolo degli investimenti nell’innovazione per raggiungere il target di neutralità climatica europeo.
- 9 aprile: Ottava conferenza degli stakeholders della Federazione delle compagnie portuali private e terminal europei (Feport). L’evento si concentrerà sulle sfide affrontate dal settore marittimo europeo—strategico per la crescita industriale, la sicurezza, e la decarbonizzazione dell’EU—in particolare in termini di competitività rispetto ai cluster asiatici.
- 9 aprile: Audizione del Comitato per gli Affari Costituzionali del Parlamento Europeo sulla riforma delle legge elettorale europea. L’audizione si concentrerà sugli scogli costituzionali all’implementazione incontrati in diversi Stati Membri e su possibili soluzioni. Il treno legislativo, iniziato nel 2015, al momento è fermo al Consiglio.
Parliamo di numeri: cosa fareste voi con €250 miliardi?
La principale ONG europea dedicata ai trasporti, Transport & Environment (T&E), ha pubblicato la sua ultima analisi sullo Stato dei Trasporti Europei. Dopo decenni in cui il settore dei trasporti è stata la pecora nera della decarbonizzazione, anche in questo settore si iniziano a vedere alcuni, leggeri, segnali positivi come il superamento del picco di vendite di auto con motori a combustione interna nel 2019.
Sebbene quello dei trasporti (con larga responsabilità del segmento su gomma) resti l’unico settore le cui emissioni sono superiori ai livelli del 1990, le politiche green europee hanno finalmente iniziato a produrre dei risultati, inducendo la riduzione delle importazioni di carburanti fossili e di conseguenza delle emissioni di CO2. C’è ancora molta strada da fare: nel 2024 l’Europa ha speso €250 miliardi per acquistare petrolio, nella maggior parte dei casi da paesi stretti in regimi autocratici. Una cifra che, indubbiamente, potremmo spendere meglio.
Annalisa Gozzi