La rubrica settimanale da Bruxelles che raccoglie gli appuntamenti da segnare in agenda e offre uno spunto di riflessione per la settimana.
Appuntamenti da tenere d’occhio:
- 17 febbraio: Inaugurazione della Settimana Parlamentare Europea a Bruxelles. L’occasione riunisce rappresentanti dei parlamenti nazionali e del Parlamento Europeo per discutere di questioni economiche, di budget, e sociali in una serie di eventi e sessioni dedicati. In questo quadro, il Parlamento Europeo, la camera bassa del parlamento polacco (Sejm) e la Repubblica di Polonia co-organizzano una conferenza interparlamentare sulla governance economica europea.
- 18 febbraio: Riunione del Consiglio Economia e Finanza dell’Unione Europea in cui la Commissione presenterà l’iniziativa del Competitiveness Compass e i ministri discuteranno sui temi di competitività e di riduzione del “fardello di regolamentazione”. Tra i molti punti in agenda, il Consiglio dovrebbe approvare le linee guida per il budget annuale UE del 2026 e finalizzare le raccomandazioni sulla politica economica della zona euro.
- 26 febbraio: Entro questa data, la Commissione dovrebbe lanciare l’atteso EU Clean Industrial Deal, ovvero una strategia pluriennale che dovrebbe conciliare le prospettive di sviluppo industriale con gli obiettivi di decarbonizzazione dell’Unione.
Parliamo di numeri: 32 su 154
L’Unione Europea è uno dei (molti) firmatari dell’Accordo di Parigi che non hanno rispettato la scadenza del 10 febbraio 2025 per presentare una versione aggiornata del proprio piano di azione climatica (Nationally Determined Contributions, NDCs). Allo stesso tempo, gli obiettivi dell’European Green Deal (EGD) sono ancora per lo più lontani all’orizzonte, secondo un rapporto ufficiale del Joint Research Centre della Commissione Europea.
Secondo quest’analisi l’UE è sulla strada giusta verso 32 dei 154 obiettivi del EGD. Affinché una parte sostanziale dei target (64) sia raggiungibile è necessario accelerare significativamente i progressi, e 15 obiettivi sono addirittura fermi o in regressione. Di fronte alla possibilità di riempire un chiaro vuoto di leadership climatica globale, l’Unione Europea sembra affrontare un momento di stallo, faticando a tenere fede a impegni e ambizioni.
Annalisa Gozzi