La rubrica della settimana da Bruxelles tra cooperazione urbana in Artico, il triangolo della Groenlandia, e l’influenza russa nell’informazione.
20 gennaio: Donald Trump si insedia alla presidenza degli Stati Uniti. Nella breve lista dei capi di stato europei invitati alla cerimonia, la premier Giorgia Meloni sarebbe l’unica ad aver ricevuto un invito personale.
È giunto al termine il primo anno di vita dell’iniziativa Artic Urban Regional Cooperation (AURC). AURC è stata lanciata dall’Unione Europea a gennaio 2024 per facilitare la collaborazione tra le autorità locali dei diversi paesi artici sui temi dello sviluppo urbano sostenibile e comprende 15 città e municipi tra Finlandia, Svezia, Norvegia, Groenlandia, Islanda, Canada e Stati Uniti.
AURC ha pubblicato un documento riassuntivo di questo primo anno di attività. Tra le priorità di lavoro affrontate figurano l’attrattività della regione, in particolare per le giovani generazioni e i talenti, il turismo sostenibile, e la resilienza climatica.
Mentre Donald Trump si insedia alla Casa Bianca per la seconda volta, il dibattito istigato dalle sue allusioni alla volontà di prendere possesso della Groenlandia è divampato online, tra i leader politici dell’isola e a Copenhagen, evidenziando il difficile rapporto tra la Groenlandia e il Regno di Danimarca.
In una recente intervista a Fox News, il neo eletto vice di Trump, JD Vance, ha alluso all’incapacità della Danimarca di proteggere adeguatamente il paese e alla fiducia nella capacità del nuovo presidente di concludere un buon accordo.
Il 17 gennaio il Meccanismo di Risposta Rapida del G7 (RRM) ha rilasciato una comunicazione in merito alla campagna di influenza e disinformazione messa in campo dalla Russia attraverso l’emittente statale RT (ex Russia Today) e la Social Design Agency.
Il G7 RRM ha preso atto delle recenti dichiarazioni di Stati Uniti, Regno Unito e Canada sui finanziamenti del Cremlino a queste entità al fine di destabilizzare e delegittimare governi stranieri e al contempo distrarre l’attenzione pubblica dalla crisi umanitaria provocata dalla guerra mossa contro l’Ucraina. I membri del meccanismo hanno dichiarato che continueranno a indagare su queste attività con la massima severità.
Annalisa Gozzi
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