Nella cornice del Programma High North si svolgono numerose attività, tra cui anche lo sviluppo delle capacità satellitari.
Durante la campagna HIGH NORTH23, una delle attività principali portate avanti dall’Istituto Idrografico della Marina (IIM) è il progetto ARNACOSKY (ARctic NAvigation with COsmo SKYmed), nato da una collaborazione con e-GEOS, azienda partecipata di Telespazio S.p.A., giunto ormai al suo sesto anno di attività.
L’obbiettivo di questa progetto è quello di incrementare la sicurezza della navigazione nelle rotte artiche e contribuire alla sostenibilità ambientale, grazie alla valorizzazione dei dati acquisiti dalle immagini radar della costellazione italiana di satelliti COSMO Sky-Med.
COSMO SKY-MED: eccellenza italiana nello spazio
Cosmo Sky-Med (“COnstellation of small Satellites for the Mediterranean basin Observation”), nasce come un sistema di quattro satelliti (CSK), incrementati poi dai satelliti di seconda generazione (SGC), tutti con orbita polare elio-sincrona che permette un’osservazione globale che può essere ripetuta più volte nell’arco di 24 ore.
Grazie al radar ad apertura sintetica (SAR, Synthetic Aperture Radar), che opera nella banda X, questo sistema di satelliti permette di ricevere immagini in qualsiasi condizione atmosferica, anche in caso di elevata nuvolosità, come accade frequentemente in Artico. Il sistema COSMO Sky-Med nasce da una joint venture tra i dicasteri della Difesa e della Ricerca.
La costellazione Cosmo Sky-Med è stata sviluppata per un doppio uso, sia militare che civile. Fornisce, infatti, sia immagini a risoluzione altissima, solo per esigenze governative, sia a risoluzioni più basse, apertamente fruibili. Le immagini ricavate da questi satelliti permettono di monitorare disastri ambientali a supporto di interventi di protezione civile, di ricavare cartografie di dettaglio nonché per il controllo delle infrastrutture critiche, oltre che ad esigenze di sicurezza e difesa e sorveglianza marittima.
L’importanza di ARNACOSKY
“Per la calibrazione di queste immagini satellitari e per l’affinamento della restituzione dei prodotti derivati”, ha spiegato Elisa Mammi, una dei membri del team scientifico nelle due ultime campagne High North, “l’Istituto Idrografico della Marina ha, nel corso degli anni, implementato un protocollo di acquisizione dei dati ambientali, così detti ground-truth. Nel dettaglio sono stati forniti dati sul floating-ice, sulle dimensioni e tipologia di ghiaccio, sulla presenza di neve e di tutti i parametri oceanografici/meteorologici in area.”
Grazie al lavoro sul campo dei ricercatori durante High North è stato possibile per il team congiunto IIM – eGeos affinare i prodotti rendendoli sempre più vicini alle esigenze di sicurezza di una unità in navigazione in Oceano Artico ed alla tutela ambientale.
Giulia Prior
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