Si chiude un anno intenso per Osservatorio Artico, con tanti eventi, nuove persone e tante nuove occasioni per guardare con profondità alla regione polare.
Cari lettori, care lettrici,
Il 2023 va verso la conclusione, e come Osservatorio Artico vi siamo grati di essere stati con noi durante questi ultimi dodici mesi, che per noi sono stati il quarto anno di lavoro complessivo. Un anno ricco di eventi e di nuovi ingressi nella redazione, nuovi nomi e nuove idee.
L’anno che stiamo per salutare è stato anche tristemente costellato di frizioni internazionali e nuove guerre. Teatri di conflitto e scenari bellici che preferiremmo vedere relegati nelle pagine dei libri di storia, ma che invece ci portano a guardare al futuro con preoccupazione.
A livello ambientale e climatico, nonostante qualche timido passo in avanti anche durante l’ultima COP 28, i numeri e i dati ci presentano una fotografia su cui riflettere. Senza creare ulteriore panico, ma approfondendo e leggendo, studiando i dati. Cercando di farci raccontare nel dettaglio cosa succede, e perché.
Quest’anno abbiamo avuto il grande privilegio di salire a bordo di Nave Alliance, potendo raccontare in prima persona la missione High North23, grazie alla presenza di Giulia Prior. Un’avventura eccezionale, che abbiamo potuto trasmettervi solo in parte grazie alle sue foto, i suoi articoli e i suoi video.
Abbiamo partecipato all’edizione annuale di Book Pride a Genova, siamo stati presenti al talk organizzato a Milano da Building, a Roma al WFP con Giulia Secci, e siamo stati anche a Reykjavìk, all’Arctic Circle Assembly, con la presenza di Elena Mazzi, Marco Volpe e Giulia Olini, che hanno potuto vedere da vicino tutte le ultime evoluzioni economiche, sociali e politiche della regione artica.
Ma non solo. Insieme allo IAI, Osservatorio Artico si è fatto promotore della terza edizione del festival “Italia chiama Artico“, il nostro appuntamento annuale per raccontare e analizzare cosa sta accadendo oltre il 66° parallelo, grazie alla presenza di relatori di spicco. Una grande soddisfazione, che però rappresenta solo un punto di partenza.
Un anno di scoperta e di ricerca, di analisi e di approfondimenti. Un anno in più per Osservatorio Artico, che vuole portarvi nel 2024 con tante grandi sorprese, che speriamo vi facciano appassionare tanto quanto noi a questi temi.
Che sia un anno di grande curiosità e piacevoli scoperte, tanti auguri da parte di tutti e tutte noi!
Leonardo Parigi
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