La società di telecomunicazioni OneWeb, risorta dalla bancarotta grazie al governo Johnson, consolida legami e posizione in Artico.
Una nuova partnership e un’intervista al capo dei “government services” di OneWeb aiutano a delineare più marcatamente la strategia e la posizione della start-up londinese nell’Artico. Ma le novità che riguardano OneWeb aiutano anche a comporre un quadro più completo relativamente alla domanda di connettività in Artico, rappresentata da attori istituzionali e governativi.
Il 26 marzo, OneWeb ha firmato un MoU con la società TrustComm, ben addentro agli ambienti del Ministero della Difesa statunitense, per la distribuzione dei servizi di comunicazione offerti da OneWeb ad alcune branche del governo americano. Le priorità di OneWeb si confermano le alte latitudini, dopo un lancio di 36 satelliti avvenuto il 25 marzo che proietta l’avvio del servizio verso fine 2021.
Perciò, la sigla del nuovo Memorandum con TrustComm si inserisce all’interno del progetto di partire subito dall’Artico e, come parte dell’accordo, le due parti si fanno carico anche di partecipare alla Ice Excersise (ICEX) 2022, una esercitazione della Marina U.S. che si svolge ogni due anni e che si occupa di constatare il livello di preparazione ed esperienza della difesa americana nell’ambiente Artico, oltre che ad assicurare l’operabilità delle partnership tra la Marina ed altri attori, pubblici e privati.
Dopo il successo del lancio di 36 satelliti a bordo di un Soyuz e la firma del Memorandum che lancia OneWeb all’interno del Department of Defense, l’intervista di SpaceNews a Dylan Browne – capo delle relazioni istituzionali – chiarisce la posizione e gli obiettivi di OneWeb, con qualche aggiunta più che interessante.
Per Browne, il focus della società al momento sono Alaska e Artico, da dove potrebbe partire il servizio già ad ottobre soprattutto se il prossimo lancio, atteso da alcuni già per giugno, portasse con successo in orbita altri 36 satelliti. Browne inoltre rende palese che per OneWeb è un vantaggio avere più satelliti in orbita polare – rispetto a SpaceX ed al suo Starlink – proprio perché creando una certa concentrazione sui poli la società si avvantaggia dell’”interesse geopolitico” rappresentato dall’artico, attirando potenzialmente più governi al proprio capezzale.
Infatti, oltre agli Stati Uniti, Dylan Browne afferma che sono in ottimi rapporti con la Norvegia, che hanno ricevuto interesse da parte del governo finlandese, e che hanno presentato il loro servizio anche all’Islanda. Ma oltre ai governi c’è di più, e la domanda di connessione ad alta velocità e bassa latenza non si limita agli attori istituzionali, che si concentrano sulle potenzialità di OneWeb per il settore marittimo.
Infatti OneWeb resta fissa a puntare un’altra preda molto succulenta, rappresentata dal settore Oil&Gas: per la società londinese, infatti, il “business to business” sarebbe il mercato di riferimento, e portare una tecnologia avanzata all’interno di un settore ricco come quello energetico sarebbe l’idillio. Soprattutto perché portare la connessione a banda larga ad attori di quel calibro che operano in un contesto remoto è allettante e potrebbe migliorare di molto la loro operatività.
Giancarlo La Rocca
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