Stoccolma rivede i piani della sua aeronautica con un forte impulso per gli investimenti e il procurement, con l’obiettivo di avere un nuovo squadrone di caccia.
La difesa delle coste di Stoccolma
A seguito dell’invasione russa dell’Ucraina e della conseguente richiesta di accesso alla NATO, il governo svedese ha aumentato la spesa militare per il 2022 dall’1,5% circa al 2% del PIL, con un aumento di 3 miliardi di corone ($ 286,6 milioni). In questo contesto, il Magg. Gen. Carl-Johan Edstrom, capo dell’aeronautica militare, ha recentemente annunciato lo sviluppo di una nuova strategia per gli aerei da combattimento di prossima generazione; tale strategia dovrebbe essere ultimata a novembre 2022.
Il Generale ha tuttavia affermato come sia troppo presto per parlare di specializzazione in aree specifiche. Il processo di adesione della Svezia alla NATO potrebbe infatti richiedere anche un anno, ma Edstrom auspica che l’Alleanza consideri attentamente le intenzioni strategiche del Paese. La Svezia è di fatti uno dei tre Paesi occidentali insieme a USA e Francia con una comprovata capacità di costruire aerei da combattimento a livello nazionale.
Produzione domestica
A giugno, la Swedish Defense Material Administration ha assegnato all’azienda Saab un contratto da 250 milioni di corone (23,8 milioni di dollari) per studiare lo sviluppo futuro di aerei da combattimento. Con sede in Svezia, l’azienda aerospaziale già produce il velivolo Gripen pilotato dall’aeronautica svedese.
L’aeronautica sta inoltre lavorando a una strategia a breve termine per rafforzare la sua flotta e istituire un settimo squadrone di caccia. Tale aumento richiederà l’acquisto di ulteriori Gripen per popolare lo squadrone. A tale scopo gli aggiornamenti delle capacità della flotta C/D Gripen, comprese le armi avanzate e un nuovo sistema radar, sono sotto valutazione.
Edstrom ha così sottolineato il piano di sviluppo: “La nostra filosofia, insieme a FMV e Saab, è ciò che definiamo sviluppo continuo, rilasciando aggiornamenti software quasi annuali, con aggiornamenti più grandi che spesso includono anche hardware ogni 3-4 anni”. Il motivo principale è mantenere un vantaggio rispetto all’avversario, ottimizzando costantemente la gestione delle risorse disponibili.
Sfide future e Cooperazione
Numerose le sfide che l’aeronautica svedese ha di fronte a sé. Prima tra tutte, l’addestramento dei piloti: il 5 maggio 2021 Edstrom ha annunciato l’acquisizione di sette trainer di base Grob G 120TP al fine di mantenere i suoi sei squadroni il più operativi possibili. Altro obiettivo contenuto nel nuovo documento di orientamento della difesa a partire dal 2025, che sarà rilasciato a novembre 2022, è l’installazione di nuovi radar sui ciaccia di 4a generazione.
Infine, si mira a eliminare gradualmente, entro il 2030, l’elicottero da addestramento H15 (A109). Gli elicotteri Blackhawks (Hkp. 16s) rimarranno invece fino al 2040, mentre, seguendo le orme norvegesi, la Svezia sta valutando se uscire dal programma degli NH90.
Da non dimenticare il ruolo prominente che Stoccolma svolge all’interno dei programmi di cooperazione per lo sviluppo di mezzi e capacità all’avanguardia. Nei prossimi anni l’aeronautica svedese continuerà a svolgere un ruolo chiave nel programma Tempest in cooperazione con Italia e Regno Unito, con l’obiettivo di sostituire gli Eurofighter Typhoon a partire dal 2035. Inoltre, a fine giugno 2022, Francia, Germania e Svezia hanno annunciato una nuova cooperazione per lo sviluppo del nuovo velivolo da trasporto medio.
Flavia Pace
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