A distanza di un anno dall’apertura della strategia a contributi esterni, l’Unione Europea lancia la nuova Arctic Policy, una “Joint Communication” che prende il posto della precedente del 2016.
“A stronger EU engagement for a peaceful, sustainable and prosperous Arctic” è affiancata da una speciale “press release” firmata da Josep Borrell e Virginijus Sinkevicius, e sembra a tutti gli effetti affermare una posizione più forte dell’Unione. Il documento inizia ricordando a tutti coloro che l’hanno dimenticato, che “l’UE è nell’Artico” e che l’interesse europeo nella regione passa certamente dagli Stati membri artici Finlandia e Svezia. Ma anche dalla sua posizione di potenza geopolitica ed economica.
Ma a prescindere dall’analisi strategica della nuova policy europea, il documento presenta interessanti menzioni delle infrastrutture spaziali. La Policy fa un preciso riferimento alla necessità di integrare maggiormente Spazio e satelliti nella strategia europea.
L’utilizzo dei satelliti e dei dati e servizi forniti è infatti richiamato varie volte, prima di tutto nel contesto della ricerca scientifica per la lotta al cambiamento climatico ma anche per la navigazione, la sicurezza e lo sviluppo economico sostenibile della regione.
In particolare, Copernicus, Galileo e lo European Satellite Centre (SatCen) sono riportati come strumenti per migliorare la lungimiranza strategica e le prospettive nella regione, in un contesto ambientale, ma anche economico e politico-militare. Copernicus, infatti, non fornisce solo informazioni cruciali per le misurazioni ambientali ma anche dati essenziali per interventi di emergenza, prevenzione e mitigazione del rischio e di possibili disastri ambientali.
SatCen può offrire analisi geo-spaziali fondamentali per implicazioni di sicurezza regionale e globale ed Galileo, con i suoi satelliti di navigazione satellitare, può garantire la sicurezza delle operazioni navali attraverso il “Public Regulated Service” (PRS) ed è vitale per operazioni di Search and Rescue (SAR).
Oltre a questi aspetti, non viene tralasciato l’aspetto delle comunicazioni e della necessità di connettere l’Artico, attraverso nuove possibilità procurate dai satelliti. Le iniziative europee in questo senso, per lo sviluppo di un sistema di satelliti di comunicazione, potrà raggiungere anche la regione artica e offrire soluzioni per gli stakeholder governativi e istituzionali, per i privati, per la telemedicina e l’e-learning, andando a beneficio delle popolazioni artiche.
La posizione dell’Unione in Artico può rafforzarsi facendo leva sulle infrastrutture spaziali, ed è evidente il proposito di fare maggior uso dei servizi satellitari, andando a comporre un pilastro della stessa Arctic Policy, su cui basare diplomazia scientifica, ricerca scientifica, investimenti e sicurezza.
Il documento infatti riporta la volontà europea di espandere le capacità spaziali (*attraverso le nuove missioni Sentinel*) anche a diretto beneficio e utilizzo in Artico, e di voler creare un “Copernicus Arctic hub” per concentrare i servizi sviluppati e resi possibili dagli asset in orbita.
Giancarlo La Rocca
Giancarlo La Rocca è ricercatore junior nei programmi Difesa e Sicurezza dello IAI, con un particolare interesse per l’ambito spaziale. In precedenza Giancarlo è stato Resident Fellow presso l’European Space Policy Institute (Espi) di Vienna, per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana, e ha svolto un tirocinio presso il Member States Relations and Partnerships Office dell’Agenzia Spaziale Europea. Giancarlo ha ottenuto una laurea magistrale in International Studies presso l’Università degli studi Roma Tre e un master in Istituzioni e politiche spaziali presso la Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale.
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