Alaska

Tutto quello che c’è da sapere su Nome, Alaska

Curiosità, attrazioni e consigli per visitare la città di Balto, nell’estremo Nord degli Stati Uniti.

Alla scoperta di Nome

Situata sulla punta della penisola di Seward e affacciata sul Mare di Bering, la cittadina di Nome è probabilmente quanto di più lontano puoi raggiungere in Alaska pur godendo delle comodità del mondo moderno.

La sua ricca storia, le aspre vette, i panorami spettacolari, ma anche gli eventi sportivi di livello mondiale costituiscono un incredibile mix che rende Nome una destinazione obbligata per gli avventurosi viaggiatori che visitano l’Alaska.

Fonte: www.audleytravel.com

Attività all’aria aperta, escursioni, sci nordico, ma non solo. A Nome potrete anche ammirare l’aurora boreale, oppure accomodarvi su una tipica slitta e lasciarvi trainare dai discendenti del leggendario Balto!

In questo articolo ti parlerò delle migliori cose da vedere a Nome, della sua storia e di cosa fare durante l’estate e durante l’inverno. Insomma, se leggerai questa guida fino in fondo scoprirai tutto ciò che c’è da sapere su Nome, Alaska.

Sei pronto? Iniziamo!

Breve storia di Nome

Nome è famosa per essere la sede dell’ultima grande corsa all’oro nella storia del West americano. Fondata nel 1898, agli inizi del 1900 Nome attirava già persone sulle sue coste da tutto il mondo per via della “febbre dell’oro” che contagiò decine di migliaia di avventurieri in cerca di fortuna.

Tuttavia, il popolo Inuit viveva già in questa regione da almeno 4.000 anni: le prime prove documentate di insediamenti umani nella zona risalgono a 10.000 anni fa. La regione ospita ancora oggi tre gruppi culturalmente distinti di Inuit. Gli Inupiaq, che risiedono nella penisola di Seward e nelle isole King e Diomede. Gli Yupik centrali, che risiedono principalmente nei villaggi a sud di Unalakleet. Gli Yupik siberiani, che vivono sull’isola di San Lorenzo e sono strettamente imparentati culturalmente e linguisticamente con il popolo Chukotka dell’Estremo Oriente russo. Oggi nella regione di Nome esistono ancora 20 villaggi Inuit, di cui 16 sono abitati in maniera permanente.

Fu invece nel 1898 che i “tre svedesi fortunati”, Jafet Lindberg, Erik Lindblom e John Brynteson, scoprirono l’oro su Anvil Creek. La notizia raggiunse i giacimenti auriferi del Klondike quell’inverno e nel 1899 Anvil City, come fu chiamato il nuovo sito, raggiunse una popolazione di 10.000 persone.

Fu proprio nel 1899 che fu scoperto l’oro nella sabbia della spiaggia. La notizia si sparse e subito si scatenò una vera e propria corsa precipitosa per accaparrarsi il prezioso metallo. Migliaia di persone si riversarono a Nome durante la primavera del 1900, non appena le navi a vapore dai porti di Seattle e San Francisco poterono raggiungere il nord attraverso il ghiaccio.

L’epoca d’oro di Nome fu il primo decennio del secolo, quando divenne la città più popolosa in Alaska con 20.000 abitanti stimati. Purtroppo, poco resta dell’architettura risalente alla corsa all’oro, a causa dei devastanti incendi e dei violenti temporali che hanno distrutto le tipiche costruzioni in legno con dettagli Vittoriani di moda in quel periodo.

St. Joe’s Hall and Umiak Anvil City Square. Fonte: www.travelalaska.com

Risale invece al 1925 l’avvenimento che ha reso Nome famosa in tutto il mondo grazie alla vicenda del cane Balto: un’epidemia di difterite colpì la cittadina e fu solo grazie a Leonhard Seppala, immigrato di origini norvegesi, e alla sua slitta trainata da Balto, che si riuscì a portare il farmaco necessario a debellare la malattia, e salvare così gli abitanti di Nome. Per saperne di più sulla vera storia di Balto, leggi il nostro articolo dedicato.

Come arrivare a Nome

Data la sua posizione remota, il modo più semplice per raggiungere Nome è via aereo.

La città, infatti, non si trova sul sistema autostradale dell’Alaska e, oltre al volo, può essere raggiunta solo via mare e alcuni percorsi per motoslitte/slitte trainate da cani. Non ci sono traghetti che servono la città; tuttavia, ogni anno sempre più crociere fanno tappa a Nome.

Fonte: www.travelalaska.com

Ci sono tre voli passeggeri di linea al giorno da Anchorage operati da Alaska Airlines. Bering Air offre invece servizi per i villaggi circostanti e per Kotzebue, e voli charter per l’estremo oriente russo. L’aeroporto di Nome si trova a circa 2,2 chilometri dal centro di Nome.

Cosa fare a Nome d’inverno

La stagione invernale a Nome è un periodo dell’anno molto affascinante. Anche se il sistema stradale chiude il 30 ottobre di ogni anno, l’esclusivo paesaggio subartico offre un’infinità di spazi da esplorare nella natura selvaggia.

Escursioni guidate

Esistono numerosi operatori che offrono svariati pacchetti di esperienze uniche da fare a Nome. Dalla pesca ai luoghi della corsa all’oro, dalle escursioni a cavallo alle tradizionali slitte coi cani, sarà difficile annoiarsi durante il tuo soggiorno a Nome!

Un giro sulla slitta nel paese di Balto è un’esperienza da non perdere. Puoi scoprire tutto sui cani da slitta, fare un tour di un canile locale e perfino cavalcare una slitta trainata da cani con un guidatore esperto.

Iditarod Sled Dog Race

La più famosa gara di slitte trainate dai cani, la Iditarod Race termina ogni anno a marzo a Nome. Questo periodo dell’anno è perfetto per visitare Nome e cogliere l’occasione di partecipare a un evento unico.

La città ospita due settimane di festeggiamenti per celebrare questa incredibile gara, tra cui: il Bering Sea Ice Golf Classic, il torneo di pallacanestro Lonnie O’Connor Iditarod, la corsa di macchine da neve Nome-Golovin, una mostra d’arte e una fiera dell’artigianato, e tanti altri eventi per i visitatori e la gente del posto!

Iditarod dog race. Fonte: www.anchorage.net

L’arrivo della Iditarod Trail Sled Dog Race è un evento molto popolare; quindi, gli hotel e i B&B tendono a essere prenotati molto presto, alcuni anche con un anno di anticipo! Se non riuscissi a trovare una stanza, il Centro visitatori di Nome potrebbe essere in grado di aiutarti.

Infatti, ogni anno diversi residenti di Nome aprono le loro case private alle persone che necessitano di un posto dove stare durante l’Iditarod e il Centro visitatori mantiene un elenco di queste persone.

Sci di fondo

Nome, soprattutto nei mesi invernali più caldi di marzo e aprile, è un paradiso per gli sciatori di fondo. Il terreno privo di alberi offre chilometri e chilometri di natura incontaminata, regalando paesaggi mozzafiato.

Durante le lunghe giornate soleggiate in aprile è frequente incontrare esemplari di bue muschiato, renne e occasionalmente alci, per garantire una gita di sci di fondo che non dimenticherai mai.

Ammira l’aurora boreale

Generalmente, il verde e il bianco sono gli unici colori che si vedono a Nome. Ma a volte, nei mesi da novembre a marzo, madre natura regala agli abitanti e ai visitatori uno spettacolo unico. L’aurora boreale è visibile appena fuori dalle luci della città, a circa 1 chilometro.

Se ti trovi a Nome durante l’inverno, con un po’ di fortuna potrai ammirare l’aurora boreale allontanandoti di pochi passi dal centro cittadino. Qui, nella natura incontaminata, ti immergerai in un paesaggio che crederesti possibile solo nei sogni!

Cosa fare a Nome d’estate

Birdwatching

La primavera a Nome significa il ritorno di centinaia di specie di uccelli migratori che ritornano ai luoghi di riproduzione e nidificazione. Un’opportunità da non perdere per godere di uno spettacolo che la natura riserva a queste terre quasi incontaminate.

Allontanandoti un poco dalla città, infatti, ti troverai immerso nella tundra finalmente libera dalla fitta neve che la ricopre durante l’inverno. Qui potrai osservare centinaia di uccelli volteggiare in aria, adoperarsi per costruire il proprio nido, oppure esibirsi in affascinanti evoluzioni per fare colpo su un possibile partner… Insomma, il birdwatching nei dintorni di Nome non mancherà di sorprese!

I resti della corsa all’oro

Mettiti nei panni di uno dei tanti cercatori d’oro che, poco più di un secolo fa, giunsero a Nome in cerca del metallo più prezioso. Ancora oggi, i segni di quella corsa per la fortuna sono ancora visibili nella regione di Nome.

Un vecchio sito estrattivo della corsa all’oro. Fonte: www.travelalaska.com

Swanberg Dredge, una delle numerose draghe per l’estrazione, è a pochi passi dal centro: dirigendosi a est su Front Street la vedrai sul lato sinistro della strada a circa un chilometro dalla città. Ma vi sono resti di oltre quaranta draghe d’oro visibili dalla rete stradale della regione, finalmente aperta durante la stagione estiva.

E allora perditi nei dintorni di Nome sulle tracce dei cercatori d’oro! Per questa escursione ti consiglio vivamente di noleggiare un veicolo ed esplorare le strade della regione alla ricerca di draghe e fauna selvatica lungo il percorso. E alla fine, non dimenticare di fare una foto vicino al setaccio per l’oro più grande del mondo, situato a Bering Street!

Visita un villaggio eschimese

Nella regione di Nome ci sono ancora 20 villaggi abitati dalle popolazioni indigene dell’Alaska, gli Inuit. Visitare uno di questi villaggi è un’esperienza incredibile, e gli abitanti di questa regione sono tra le comunità native più accoglienti dell’Alaska. Con un breve volo da Nome potrai visitare uno dei villaggi in giornata, ma in alcuni casi è persino possibile pernottare!

Ecco un paio di opzioni:

Puoi visitare due città native, Shishmaref e Galles, in un giorno. Vola a Shishmaref, un tradizionale villaggio di 600 persone che si trova su un’isola nel Mare di Chukchi, a cinque miglia dalla terraferma e circondato dalla Riserva Nazionale del Bering Land Bridge. Visita la conceria gestita dal villaggio dove la gente del posto invia le loro pelli e pellicce.

Quando vedrai l’erosione costiera, capirai anche perché questa città è famosa come vetrina del riscaldamento globale. Nel pomeriggio, vola lungo la spiaggia fino al Galles, il punto del continente americano più vicino alla Russia. In una giornata limpida, puoi vedere oltre lo Stretto di Bering fino alle Isole Diomede, che formano il confine tra Alaska e Russi

Dirigiti a Savoonga o a Gambell, sull’isola di San Lorenzo (difficile fare entrambe le cose in un giorno), che si trova a 200 miglia a ovest di Nome nel Mare di Bering, a sole 38 miglia dalla Russia. Nelle giornate limpide si possono scorgere le montagne dell’ex Unione Sovietica. È una destinazione allo stesso tempo affascinante (l’isola è stata abitata per diverse migliaia di anni) e bellissimo, essendo anche una delle più celebri destinazioni di birdwatching nel mondo.

Se ti trovi a Nome tra maggio e luglio, valuta di far coincidere la tua visita con il Savoonga Walrus Festival (maggio o giugno), sull’isola di St. Lawrence, detta anche la “Capitale mondiale dei trichechi”.

Oppure dai un’occhiata al Carnevale di Shishmaref a fine aprile, dove vivono per lo più pescatori e cacciatori di foche Inupiat. Infine, il Gambell Whaling Festival di luglio è una straordinaria dimostrazione delle abitudini e delle tradizioni di questo popolo. Le festività tradizionali dei villaggi Inuit sono un’occasione per rendere un viaggio speciale… indimenticabile!

Enrico Peschiera

Osservatorio Artico © Tutti i diritti riservati

Redazione

Articoli Recenti

Il primo “greenwashing” della storia: perché la Groenlandia fu chiamata verde

Erik il Rosso trasformò un’isola di ghiacci in una “terra verde” con un’abile strategia di…

2 giorni fa

Italia e Artico: il nuovo Inviato Speciale e le sfide che lo attendono

L'Ambasciatore Agostino Pinna, diplomatico italiano di grande esperienza, è stato nominato nuovo Inviato Speciale Italiano…

3 giorni fa

Le rompighiaccio contano: la fragile flotta statunitense

Gli Stati Uniti, leader globale nella proiezione di potenza, faticano a mantenere una presenza credibile…

4 giorni fa

Un aggiornamento sulla missione dei satelliti in Artico

Northrop Grumman ha completato l’attivazione dei satelliti ASBM con payload EPS-R, garantendo per la prima…

5 giorni fa

La protesta dei genitori groenlandesi, tra discriminazioni culturali e il peso del passato coloniale danese

L'uso controverso del test FKU continua a penalizzare i genitori groenlandesi, riaprendo ferite storiche e…

6 giorni fa

I Royal Marines rinnovano le capacità artiche della Gran Bretagna

Il Regno Unito sta investendo nelle sue capacità di difesa nell’Artico grazie ai Royal Marines,…

1 settimana fa