All interactions between the U.S. Coast Guard and PLAN were in accordance with international laws and norms. At no point did the PLAN task force enter U.S. territorial waters. (Bridget Boyle / U.S. Coast Guard)
Quattro navi da guerra cinesi sono state intercettate a 46 miglia dalle coste dell’Alaska dalla Guardia Costiera statunitense, lo scorso 30 Agosto.
Lo scorso 30 Agosto, durante un pattugliamento di routine vicino alle isole Aleutine, al largo dell’Alaska, le navi della Guardia Costiera degli Stati Uniti hanno avvistato quattro navi da guerra. Gli scafi, battenti bandiera della Repubblica Popolare Cinese, stavano conducendo operazioni militari nell’area.
Le navi di Pechino sembra si siano spinte fino a circa 46 miglia dalle coste isolane, e si trovavano nella Zona Economica Esclusiva (ZEE) statunitense. L’ultima volta che erano state avvistate nell’area era il 2015, quando una flottiglia attraversò le acque territoriali di Washington (quindi entro le 12 miglia marine dalla costa).
Della spedizione cinese sono stati riconosciuti un incrociatore missilistico, un cacciatorpediniere, una nave d’intelligence e un’imbarcazione ausiliaria. Dopo un breve contatto radio, le navi – che hanno sempre osservato le normative internazionali – sono state spinte verso il largo.
“La sicurezza nel Mare di Bering e nell’Artico è la sicurezza della patria“, ha dichiarato in una nota il viceammiraglio Michael McAllister, comandante della Guardia costiera dell’area del Pacifico. “La Guardia Costiera degli Stati Uniti è costantemente presente in questa importante regione per sostenere gli interessi americani e proteggere la prosperità economica degli Stati Uniti“.
Le ultime notizie circa l’accordo di Washington con Regno Unito e Australia circa la possibilità di condividere tecnologie avanzate per contrastare Pechino, potrebbero essere anche uno dei segnali per cui la Cina cerca di spingersi sempre più in là, in tutte le latitudini.
L’accordo “Aukus” firmato da Biden, dal premier Boris Johnson e da quello australiano, Scott Morrison prevede infatti che la terra dei canguri diventi un partner sempre più stretto tra i “Five Eyes“, con a disposizione i sottomarini a propulsione nucleare che potrebbero dare più di qualche grattacapo alla Cina.
“Probabilmente stiamo iniziando a frustrarli un po’, forse, con la questione del Mar Cinese Meridionale”, ha detto Bouffard. L’esercitazione delle Aleutine potrebbe essere una dimostrazione delle capacità della Cina alla luce di quelle esercitazioni statunitensi nel Mar Cinese Meridionale.
Leonardo Parigi
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