Gli unicorni di mare esistono davvero? In un mondo magico come quello del Grande Nord pare proprio di sì! Il Narvalo è uno degli esemplari più spettacolari di quella che è la fauna di queste regioni.
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Il suo nome deriva dal norvegese narhval – che significa “balena cadavere“! – è un cetaceo simile al beluga, da cui si distingue per la presenza di un dente simile a una vita sulla punta del muso. Immaginate quali miti siano cresciuti intorno alla figura del narvalo, perfetto esemplare di “mostro marino” dei secoli scorsi.
Nel maschio il dente di Narvalo fuoriesce dal labbro superiore per formare una zanna in grado di raggiungere i 2,5 metri circa, e raramente si ha lo stesso sviluppo nelle femmine. Il narvalo può raggiungere anche i 5 metri di lunghezza, escusa la zanna. In alcuni casi sono stati avvistati anche sulle coste settentrionali della Gran Bretagna, ma è difficile che i narvali si allontanino dal Mare Artico.
A differenza di alcune specie di cetacei che migrano, questa “balena unicorno“ trascorre la propria vita nelle acque artiche di Canada, Groenlandia, Norvegia e Russia. La maggior parte dei narvali svernano fino a cinque mesi sotto il ghiaccio marino nella zona dello stretto di Baffin Bay-Davis, un tratto di mare compreso tra l’oceano Atlantico e l’oceano Artico.
Tuttavia, pare che circa i tre quarti della popolazione mondiale di narvali frequenti le acque dello Stretto di Lancaster, area marina protetta del Canada.
Durante l’inverno i Narvali rimangono nelle aree più basse della baia per nutrirsi quasi esclusivamente di pesci bentonici, che sono pesci che vivono sul fondo di uno specchio d’acqua. Durante le estati artiche si spostano in acque oceaniche aperte, e il loro menu aumenta per includere altri tipi di pesci come merluzzo artico e ippoglosso nero.
Questo cetaceo dal lungo dente si immerge fino a 1.500 metri durante la pesca, restando sott’acqua per un massimo di 25 minuti. Queste immersioni, tra le più profonde mai registrate per i mammiferi, possono essere ripetute fino a 15 volte al giorno. Dato che i Narvali non hanno denti ben sviluppati all’interno della bocca, si pensa che aspirino la preda e la ingeriscano tutta intera.
Come tutti i mammiferi (tra cui balene e delfini) i Narvali hanno bisogno di ossigeno. Sulla parte superiore della testa, un po’ più indietro rispetto agli occhi, hanno delle vere e proprie narici che facilitano la respirazione durante il nuoto in superficie. Quando si immergono, questi fori si chiudono, impedendo loro di respirare accidentalmente sott’acqua.
I cetacei Narvali si riuniscono in gruppi di diverse dimensioni, che vanno da 5 a 20 individui. Alcuni sono composti dalle madri e dai loro piccoli, altri includono anche maschi adulti. Durante le stagioni estive, queste aggregazioni più piccole spesso si uniscono per formare gruppi più grandi che possono includere da 500 a oltre 1.000 individui.
I maschi diventano sessualmente maturi intorno ai 12 anni, mentre le femmine raggiungono la maturità molto prima (a circa 7 anni). Le femmine partoriranno in media una volta ogni tre anni. La stagione degli amori inizia da aprile a maggio. La gestazione dura circa 14 mesi, il che significa che la femmina non partorisce fino a circa giugno dell’anno successivo.
Appena nati, i cuccioli di narvalo sono lunghi circa 1,5 m, hanno una pelle grigio scuro che si schiarirà con l’età. La madre allatta il proprio cucciolo per circa 20 mesi.
In natura, questo unicorno marino vive fino a circa 50 anni.
I Narvali più giovani sono presi di mira dagli orsi polari mentre gli adulti sono anche prede di balene di grandi dimensioni. I Narvali rischiano spesso di rimanere intrappolati sotto il ghiaccio, specialmente se aspettano troppo a lungo per migrare prima che l’inverno artico chiuda i grandi specchi d’acqua.
Lo studio sui narvali è ancora vago, e alcune teorie vedono la zanna dell’animale usata anche per stimolare la sessualità e come organo sensoriale.
Il dente di Narvalo serve a disorientare e colpire le sue prede, che poi può più facilmente raggiungere. Brandon Laforest, specialista di specie ed ecosistemi artici per il WWF Canada, spiega perché i narvali sono da sempre considerati una specie misteriosa. “Non saltano come gli altri cetacei, e sono notoriamente timidi“, dice. “Queste osservazioni sull’uso del dente sono una novità totale“. Studiare il comportamento di questi animali è molto complesso, anche a causa delle latitudini in cui abita e si sposta.
Secondo Focus:
La funzione della zanna rimane controversa: da un lato la protuberanza ha perso lo strato di smalto esterno più duro e protettivo, e appare sensibile anche agli stimoli minori – non deve essere affatto facile usarla come “spada”. Dall’altra è un chiaro esempio di dismorfismo sessuale: ce l’hanno solo i maschi. Se servisse da termometro, perché le femmine dovrebbero esserne prive?
Il nuovo scopo potrebbe aggiungere un tassello mancante a questo puzzle, sebbene il filmato non sia ancora stato accompagnato da un articolo scientifico e sia dunque passibile di diverse interpretazioni.
Nelle acque della Groenlandia, il numero di esemplari di questo grande cetaceo artico è sceso da 1.945 nel 2008 a soli 246 di due anni fa e da allora potrebbe essere nuovamente calato. Le tre principali minacce per la sopravvivenza di questa specie di mammiferi sono il cambiamento climatico, il rumore subacqueo e la caccia al Narvalo.
L’Artico si sta riscaldando due volte rispetto al resto del mondo e questo mette a rischio di declino specie dipendenti dal ghiaccio come i Narvali. Il ghiaccio marino, che aiuta a moderare il clima globale, si è ridotto di circa il 13,4% nell’ultimo decennio. I Narvali, che hanno bisogno di ghiaccio marino per cacciare ed eludere i predatori, sono stati identificati come i mammiferi marini artici più sensibili agli effetti dei cambiamenti climatici.
I Narvali sono soliti allontanarsi dalle aree di caccia e di accoppiamento quando avvertono l’arrivo di navi di grandi dimensioni. In base alla loro sensibilità al rumore delle navi e all’elevato grado di sovrapposizione tra il loro habitat e le potenziali rotte marittime dell’Artico, questo unicorno del mare è stato identificato come il mammifero marino più a rischio.
I Narvali sono a rischio di estinzione anche a causa dell’eccessiva caccia in Groenlandia. Questi unicorni marini vengono cacciati principalmente dalla popolazione Inuit per la loro carne e per le loro zanne. Gli Inuit del Canada settentrionale sono infatti autorizzati a cacciare i narvali, ma è illegale importarne le zanne negli Stati Uniti.
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