Russia

Mosca investe sul futuro delle Svalbard

Il prestigioso Istituto per le relazioni internazionali di Mosca e Arktikugol collaboreranno per formare nuovi esperti commerciali e logistici nell’Artico.

Un nuovo memorandum di intesa

Il MGIMO, l’Istituto internazionale per le relazioni internazionali di Mosca, è una delle più prestigiose università della Federazione Russa. Gestito direttamente dal Ministero degli Esteri di Sergej Lavrov, da quasi ottant’anni l’Istituto forma l’élite della diplomazia e della politica prima sovietica, e poi russa.

L’11 gennaio scorso, a Mosca, si è tenuto un incontro tra Anatolij Torkunov, rettore dell’Istituto e veterano della diplomazia, e Il’dar Neverov, direttore generale dell’ormai celeberrima Arktikugol, azienda mineraria russa con anche diramazioni operative alle isole Svalbard.

Una vista di Pyramiden, ex città mineraria russa alle Svalbard. Fonte: Wikimedia

Dall’incontro è scaturita tra le due parti la firma di un memorandum di intesa con l’obiettivo di favorire lo scambio di competenze per la formazione di esperti, in particolare nel campo del commercio internazionale e della logistica. Entrambe le istituzioni possiedono infatti competenze che interessano reciprocamente e la firma di questo nuovo documento dimostra ancora una volta il crescente coinvolgimento russo nella regione.

È facile, infatti, comprendere l’interesse di una delle più rilevanti istituzioni accademiche di tutta la Russia e con stretti legami con il suo governo verso il potenziamento della preparazione dei suoi studenti e laureati anche per quanto riguarda il contesto artico.

Le mosse di Mosca

La notizia dell’istituzione di un nuovo centro di ricerca a Piramida, unita a questo recente memorandum di intesa, evidenzia chiaramente l’interesse russo verso l’Artico anche nel campo accademico. La Russia continua a consolidare la propria presenza alle Isole Svalbard con determinazione, affondandovi sempre di più le sue radici.

L’unione delle competenze dell’Istituto per le relazioni internazionali con quelle di Arktikugol, che opera su Spitsbergen da quasi un secolo gestendo l’intera infrastruttura russa nella regione, mira a contribuire alla formazione di una nuova generazione di esperti organizzatori nell’ambiente artico.

Questa partnership costituisce un ulteriore vantaggio per la Russia rispetto ai suoi avversari, mostrando la volontà del Paese di mantenere e rafforzare la propria presenza strategica nella regione.

Oltre la NSR

È importante infatti ricordare che la Russia persegue da decenni l’obiettivo di stabilire una Rotta Marittima Settentrionale (NSR in lingua inglese, da Northern Sea Route) con l’intento – almeno in origine – di fornire un collegamento più rapido di quelli ora praticabili tra l’Asia orientale e l’Europa. Nonostante i recenti “cambi di rotta” dovuti alle reazioni della comunità internazionale in relazione agli eventi in corso in Ucraina, lo sviluppo della Rotta, sia dal punto di vista navale sia infrastrutturale, continua imperterrito.

La Cina, in particolare, ha consentito alla Rotta di mantenere la propria utilità nel corso del 2023, acquistando consistenti quantità di prodotti petroliferi provenienti dall’Artico russo. Le spedizioni hanno addirittura superato di 250 mila tonnellate le previsioni governative, portando lo stesso Presidente Putin a commentare con soddisfazione la crescente popolarità della NSR.

In un contesto in cui, nonostante le difficoltà, il governo di Mosca prevede una costante crescita del volume di merci trasportate via mare lungo le coste artiche della Russia, il ruolo del capitale umano diventa imprescindibile. E qui si inserisce il memorandum tra MGIMO e Arktikugol, mirando questo a perseguire il doppio scopo di introdurre un’ulteriore presenza accademica russa nell’Arcipelago delle Svalbard e a preparare esperti logistici e commerciali. 

Il Mar Glaciale Artico sta diventando sempre più navigabile. I ghiacci si assottigliano e la flotta delle rompighiaccio nucleari di Rosatomflot è completamente a disposizione delle imponenti navi cargo cinesi. I nuovi tecnici, formati grazie all’accordo di cui abbiamo fino a ora parlato, saranno chiamati a gestire un crescente flusso di merci nel contesto di una guerra commerciale che sembra già essere in corso.

Tommaso Bontempi

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Tommaso Bontempi

Dottore in Relazioni Internazionali Comparate, laureato presso l'Università Ca' Foscari di Venezia. Sono appassionato di tutto ciò che riguarda l’Europa orientale, dalla storia alla cultura alle lingue. La mia vita si svolge tra l’Italia e la Russia.

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