La morte di Artur Čilingarov, esploratore polare e patriota russo, suscita il cordoglio di una nazione intera.
Sabato 1° giugno 2024 è stata diffusa la notizia della morte di Artur Nikolaevič Čilingarov. Lo scienziato, geografo, politico e soprattutto esploratore polare, intimo amico del Presidente Putin, si è spento all’età di 84 anni dopo una lunga e difficile malattia, come riportato dalle principali agenzie di stampa russe e internazionali.
La carriera di Čilingarov ebbe inizio fin dalla sua giovane età. Laureatosi in oceanografia a Leningrado, intraprese sin da subito viaggi sia nell’estremo Nord sia nell’estremo Sud del mondo, partecipando a varie e importanti spedizioni scientifiche sovietiche e poi russe, fondando e assumendo il comando di avamposti e stazioni di ricerca.
Grande esploratore polare, fu nominato da parte di Vladimir Putin Rappresentante speciale del presidente della Federazione Russa per la cooperazione internazionale nell’Artico e nell’Antartico. Nel corso della sua vita, Čilingarov ricevette innumerevoli riconoscimenti, tra i quali le massime onorificenze di Eroe dell’Unione Sovietica e di Eroe della Federazione Russa.
Čilingarov, oggetto di sanzioni personali da parte di Stati Uniti, Ucraina, Canada e Nuova Zelanda per il suo strenuo supporto alle azioni russe in Ucraina, ebbe anche una lunga carriera politica. Fece infatti parte, dal 1993 alla morte, della Duma di Stato, la camera bassa del parlamento russo, rappresentando il Circondario Autonomo dei Nenec, una delle regioni artiche della Federazione Russa.
Il suo mandato alla Duma fu interrotto per soli cinque anni tra il 2011 e il 2016, nel corso dei quali ricoprì il ruolo di membro del Consiglio della Federazione, la camera alta del parlamento russo, come rappresentante della Regione di Tula. Di idee politiche assolutamente affini a quelle espresse dal Presidente Putin, Čilingarov fu membro del partito di governo, Russia Unita, fin dal 2002.
Tra le numerose imprese di Čilingarov, spiccano le missioni polari che hanno dato lustro alla scienza sovietica e russa a livello internazionale. Lo scienziato partecipò a campagne su rompighiaccio nucleari e sottomarini ed effettuò voli a lunghissimo raggio in elicottero e aereo monomotore ai poli in condizioni estreme.
Le sue missioni, oltre che ai poli, si sono però svolte in tutto il Nord e l’Estremo Oriente della Russia, dimostrando il suo forte interesse verso la conoscenza della propria nazione e l’interesse verso lo sviluppo economico, scientifico e umano di questa. Čilingarov ha inoltre fatto parte dei consigli di grandi aziende private quali Rosneft e ha partecipato a eventi sportivi, accendendo la torcia olimpica delle Olimpiadi di Soči proprio al Polo Nord nell’ottobre 2013.
Tuttavia, la sua missione più famosa è forse Arktika-2007. Nell’estate del 2007, insieme ad altri esploratori, Čilingarov si calò in un sottomarino attraverso un buco nel ghiaccio, raggiungendo una profondità di circa 4300 metri in corrispondenza del Polo Nord geografico. In quell’occasione, utilizzò un braccio metallico per piantare una bandiera russa in titanio proprio in quel punto del fondale marino, segnando un momento storico per l’esplorazione polare e proclamando a gran voce la Russia come l’unica vera padrona del Polo Nord.
La morte dell’esploratore, accademico e deputato Artur Čilingarov ha suscitato il cordoglio dei più importanti esponenti del mondo politico russo, dimostrando la sua statura e importanza nel Paese. Tra gli altri, il presidente Vladimir Putin lo ha definito:
“Un eccezionale scienziato e un esploratore polare, una vera leggenda.”
Il primo ministro russo Michail Mišustin ha voluto descriverlo come “un vero patriota, devoto al suo Paese”. Secondo Sergej Šojgu, generale e ministro della difesa della Federazione Russa fino allo scorso maggio, con la morte di Čilingarov “finisce un’intera epoca per lo sviluppo dell’Artico”.
Anche il ministro degli affari esteri Sergei Lavrov e il patriarca ortodosso Kirill hanno voluto esprimere le proprie condoglianze per la perdita dell’esploratore, che sarà sepolto il 4 giugno al cimitero monumentale di Novodevičij, nei pressi di Mosca.
Eroe e leggenda nel suo Paese, Čilingarov potrebbe essere stato poco considerato e persino detestato all’estero a causa delle sue idee politiche. L’importanza che ha avuto per l’avanzamento della ricerca polare, per le esplorazioni e per la conoscenza del mondo artico e antartico è tuttavia innegabile. Sicuramente la Russia sentirà la sua mancanza.
Tommaso Bontempi
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