La nuova governatrice generale canadese è la prima persona indigena nella storia a ricoprire questo ruolo.
Un incarico storico
La Regina del Regno Unito, su indicazione del Primo Ministro canadese Justin Trudeau, a inizio luglio ha nominato Mary Simon 30esimo governatore generale del Canada, occupando il posto vacante – ormai da 5 mesi – lasciato da Julie Payette lo scorso 21 gennaio.
“Oggi è un giorno importante nella storia del Canada, ma il mio viaggio è cominciato molto tempo fa”, afferma Simon. Nata nel Quebec artico, il Nunavik, scherza sul significato del suo nome Inuk Ningiukudluk, “bossy little old girl”, che già preannunciava il carattere forte che le ha permesso di arrivare dov’è ora.
Il discorso d’insediamento, tenutosi il 26 luglio a Parliament Hill, Ottawa, ha visto come temi chiave il rapporto tra le comunità indigene e il governo canadese, la lotta al cambiamento climatico e campagne sulla salute mentale, e Simon ha promesso che utilizzerà la sua posizione e gli strumenti ad essa collegati per risolvere il più possibile queste problematiche.
“Penso che la riconciliazione sia un modo di vivere, un mantra, e questo porta a conoscerci l’un l’altro”, dichiara, in un contesto fragile come quello di oggi in seguito al ritrovamento di centinaia di corpi di bambini indigeni torturati e uccisi nelle scuole residenziali canadesi. Trudeau, di risposta, ha affermato che ciò che serve al Canada in questo momento è una persona come Mary Simon:
“La tua persona ci ricorda ogni giorno che la vera leadership si dimostra non tanto con onori o distinzioni, ma con quello che si fa per gli altri intorno a noi. Si misura nell’abilità di costruire un futuro brillante per tutti, non solo per pochi fortunati”.
Una nuova stagione politica
Anche la Pauktuutit, l’associazione di donne Inuit canadese, ha sostenuto con orgoglio l’insediamento del nuovo governatore generale del Canada. «Qualsiasi donna Inuit, da ogni angolo del Canada, ha guardato oggi la cerimonia di insediamento di Mary Simon. Siamo entusiaste, sappiamo che la sua nomina è ben meritata», afferma Rebecca Kudloo, presidentessa della Pauktuutit. «Le donne, affinché si ottenga la riconciliazione, devono sedere allo stesso tavolo di chi prende le decisioni e devono essere in grado di parlare».
Mary Simon è nata a Kangiqsualujjuaq, nel Nunavik. Per più di 40 anni ha sostenuto la cultura e i diritti di uomini e donne Inuit, sia in Canada che all’estero. Vanta di un passato da ambasciatrice canadese per gli affari circumpolari (1994) e di ambasciatrice canadese in Danimarca, aggiunto al titolo di presidente di Inuit Tapiriit Kanatami nel 2006.
L’attuale presidente, Natan Obed, ha dichiarato che l’insediamento di Simon non è altro che un passo verso la presa di coscienza dei canadesi dell’incredibile forza e diversità propria del territorio, insieme all’affermazione della forte di leadership che Inuit, Prime Nazioni e Métis (queste ultime parte dei popoli indigeni canadesi ma non considerati artici) possiedono da sempre.
Mary Simon ha inoltre partecipato alle negoziazioni del James Bay and Northern Quebec Agreement nel 1975, accordo che ha sancito le divisioni delle terre per la caccia e la pesca tra Cree e Inuit nelle aree del Quebec del Nord e della James Bay – nonché il primo “trattato moderno” della storia. Nel 1986 è stata leader dell’Inuit Circumpolar Council, una delle sei associazioni, nonché partecipanti permanenti, parte del Consiglio Artico.
L’insediamento e le critiche
Il Covid-19 non ha risparmiato nemmeno una cerimonia di tale portata. Rispetto al 2019, infatti, le persone invitate sono state ridotte al minimo indispensabile, anche se non è stata tolta la possibilità di seguire l’evento in modalità remota agli aventi diritto.
Durante il discorso, è stata accesa una lampada ad olio tipica della tradizione Inuit, la Qulliq, per enfatizzare l’impegno di Simon di mantenere in vita la cultura e la tradizione del suo popolo. In seguito alla cerimonia, la Regina ha parlato con Simon, sottolineando che il nuovo ruolo rappresenta un lavoro e un impegno molto importante. La nuova governatrice, infatti, è la rappresentante della Regina in Canada, e agisce proprio per conto di Sua Maestà.
Non sono mancate le critiche alla scelta di Trudeau di candidare Mary Simon a governatore generale. Le lingue parlate da Simon sono infatti due: Inglese e Inuktitut – la lingua ufficiale degli Inuit canadesi – ma non è molto fluente in francese, seconda lingua nazionale del Canada, e per questo è stata attaccata.
Natan Obed ha subito preso le sue difese, affermando che i canadesi devono superare questa chiusura mentale e capire che il loro territorio è caratterizzato da differenze linguistiche e culturali che vanno aldilà delle lingue ufficiali del paese. Tuttavia, Mary Simon ha espresso il suo impegno nell’imparare anche la terza lingua.
Chi non ha mai avuto dubbi, invece, sulla forza e sulla leadership del nuovo governatore generale è proprio la sorella, Madge Pomerleau, che l’ha definita una donna “dal tocco speciale”. Tanto orgoglio e poca sorpresa – tanto credevano in lei – per la famiglia di Mary Simon, che l’hanno sempre vista come una donna in grado di cambiare le cose, in meglio.
Vanessa Caforio
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