Il celebre “Detective dell’Impossibile” sfida i ghiacci artici al largo del Canada per capire cos’è successo alla “mitica” spedizione Franklin.
A Nord da Nord Ovest
“A Nord da Nord Ovest” è la nuova uscita di Martin Mystère. Che cosa ci fa il Detective dell’Impossibile nelle gelide temperature artiche? Lo abbiamo chiesto a Sergio Badino, sceneggiatore del fumetto dal 2009, già con Osservatorio Artico nella prima edizione del festival “Italia Chiama Artico” [rivedi qui la puntata].
“A Nord da Nord Ovest” è la nuova uscita di Martin Mystère. Che cosa ci fa il Detective dell’Impossibile nelle gelide temperature artiche?
«Ciao Leonardo e un grande saluto a tutti gli “osservatori artici”! Dopo aver visto la serie tv “The Terror” mi sono appassionato alla vicenda della spedizione Franklin. Ho rivisto la serie, letto il romanzo da cui è tratta, oltre a un paio di saggi sull’argomento. Sono sceneggiatore di Martin Mystère da 12 anni e a un certo punto mi sono reso conto che nessun autore aveva ancora fatto imbattere il Detective dell’Impossibile nella Erebus e nella Terror… non potevo farmi sfuggire l’occasione».
Come si adatta un fumetto di questo genere a una storia reale come quella della spedizione Franklin?
«La caratteristica di Martin Mystère è proprio quella di avere forti agganci con la realtà: i riferimenti alla storia, al folklore e alla geografia devono essere precisi il più possibile. Partendo dai dati e dalla documentazione che lo sceneggiatore inserisce nella storia, il lettore può poi approfondire. Mystère nella vita è un divulgatore, una sorta di Alberto Angela, la cui caratteristica è quella di risolvere enigmi del passato.
Per farlo gli autori devono ricorrere alla fantasia, non essendo a conoscenza – nella maggior parte dei casi – di come siano andati realmente i fatti! La sfida però sta nel costruire spiegazioni plausibili, che possano in teoria incastrarsi con quanto realmente accaduto».
L’Artico sta entrando pian piano nell’immaginario collettivo, tra film, libri e fumetti. Credi che possa essere un’ambientazione favorevole per storie particolari come quelle di Martin Mystère?
«Ma certo. Lì storia e mistero non mancano, e già se n’era accorto Dan Simmons quando ha scritto il romanzo “The Terror“. Ho amato moltissimo altre due serie televisive di ambientazione artica, Fortitude (che a sua volta mi ha dato spunti per questa storia di Martin Mystère) e Trapped. E, restando nei fumetti Bonelli, il mese prossimo uscirà la prima puntata di una storia di Tex sempre dedicata alla Erebus e alla Terror, scritta da Mauro Boselli e disegnata da Giovanni Bruzzo».
Quanto studio della materia occorre prima di scrivere la sceneggiatura di un episodio come questo?
«È il bello di scrivere una serie come Martin Mystère. Amo la storia, l’antropologia, il folklore, le leggende, e cerco di leggere il più possibile. Quando mi imbatto in spunti che solleticano l’immaginazione, allora approfondisco e, come si dice, da cosa nasce cosa, nel senso che andando a fondo si scoprono sempre nuovi elementi che offrono nuovi spunti e arricchiscono la storia. Quindi più ci si documenta, meglio alla fine verrà la storia. Poi è chiaro che una storia a fumetti, così come un romanzo, non può né deve essere un saggio o un trattato e la vicenda inventata deve in ogni caso essere la parte preponderante».
Come ci si coordina con i disegnatori nel costruire una storia come questa?
«Normalmente lo sceneggiatore scrive prima la sceneggiatura completa (quindi dialoghi, scansione in scene – tavole e vignette – e descrizione delle azioni), che poi viene inviata alla redazione. A quel punto gli editor scelgono il disegnatore più adatto alla storia, considerando anche quelli che al momento non sono già impegnati su altri lavori.
Nel caso di questa storia di Martin Mystère, ho avuto un’ottima collaborazione con il disegnatore, Carlo Velardi, che mi mandava le tavole a mano a mano che le realizzava. Così abbiamo anche potuto aggiustare qualcosina strada facendo, piccoli dettagli di cui però ci si rende conto solo nel momento in cui si vedono le scene illustrate».
Pensi che Martin Mystère tornerà ancora nell’Artico?
«Ne sono certo! Di sicuro qualche altro autore vi ambienterà una storia e, per quanto mi riguarda, ho già annotato qualche spunto interessante…»
Leonardo Parigi
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