Il mar glaciale Artico è il più piccolo degli oceani del mondo, ed è situato nell’area del polo nord.
L’oceano Artico e i suoi mari limitrofi (Chukchi, Siberia orientale, Laptev, Kara, Barents, White, Groenlandia e Beaufort e, secondo alcuni oceanografi, anche i mari di Bering e Norvegia) sono i bacini meno conosciuti al mondo a causa della loro lontananza, del clima ostile e della copertura perenne o stagionale di ghiaccio.
Sebbene sia l’oceano più piccolo del mondo, l’Artico sta ricevendo un’attenzione internazionale senza precedenti: gli scienziati stanno studiando per capire quali conseguenze potrebbe avere il riscaldamento globale e in che modo potrebbe alterare la temperatura delle acque dell’Oceano Artico (e di conseguenza il resto del clima mondiale).
In questo articolo andiamo alla scoperta del mar glaciale artico, dei fiumi che vi sfociano, delle isole più famose, delle temperature delle acque oceaniche e della fauna artica.
Indice degli argomenti
L’Oceano Artico si trova nell’emisfero settentrionale a 60 gradi di latitudine nord, confina con i continenti eurasiatico e nordamericano e circonda la Groenlandia e diverse isole.
Il suo nome deriva dalla parola “arktos” che in greco significa “orso”.
L’Oceano Artico è l’oceano più piccolo presente sulla terra e copre meno del 3% della superficie terrestre. Gran parte dell’oceano è coperto da ghiaccio, il cui spessore varia a seconda della stagione.
Nonostante sia il più piccolo fra gli oceani della Terra, essendo grande solo un sesto della superficie dell’oceano Indiano, il più vicino per dimensioni, la sua area di 14.090.000 chilometri quadrati è cinque volte più grande del mar Mediterraneo.
La profondità maggiore è di 5.502 metri, mentre quella media di “soli” 987 metri.
L’oceano presenta fosse profonde e alcune creste; la più grande è il dorsale di Lomonosov che divide l’oceano dal bacino amerasico a quello eurasiatico.
Le temperature del mare nell’Oceano Artico sono piuttosto costanti e si aggirano intorno ai -2°C per tutto l’anno. Le condizioni climatiche dipendono dalle stagioni, ma il cielo sopra l’oceano è prevalentemente nuvoloso.
L’inverno è lungo e dura da settembre a maggio.
Sulle isole della regione artica è presente il permafrost, uno strato di terreno perennemente congelato, che sta diminuendo a causa dell’aumento delle temperature delle acque oceaniche, diretta conseguenza del riscaldamento globale.
Il clima rigido della regione artica, tuttavia, non scoraggia i turisti ad esplorare la zona: la maggior parte dei viaggi parte dall’isola delle Svalbard in Norvegia o da Nuuk in Groenlandia.
Nonostante l’oceano Artico sia piccolo rispetto agli altri bacini d’acqua terrestri, studiarlo risulta molto difficile: gran parte dell’oceano è buio, dato che la penetrazione della luce del sole è ostacolata dalla copertura perenne di ghiaccio presente in superficie.
Tuttavia, la vita all’interno dell’oceano è piuttosto varia: il plancton – un gruppo costituito da piccoli organismi come alghe e batteri – costituisce la base della catena alimentare artica. Trasforma l’anidride carbonica dall’atmosfera in materia organica che a sua volta nutre di tutto, dai piccoli pesci alle grandi balene.
All’interno del tunnel scavato naturalmente all’interno del ghiaccio marino, cresce lo zooplancton, che a sua volta si nutre di plancton. Ancora più in basso sono presenti organismi che abitano sul fondo dell’oceano, come anemoni di mare, coralli e spugne.
Ma quali sono i mammiferi che vivono nell’oceano Artico?
Sono presenti 12 specie di mammiferi marini che abitano regolarmente nell’Artico: 4 tipi di balene, l’orso polare, il tricheco e 6 specie di foche; diverse altre specie (ad esempio capodogli, balenottere, megattere, eccetera) vengono avvistate di tanto in tanto nelle acque dell’Artico.
Nonostante le relazioni lontane, tutti i mammiferi marini condividono la caratteristica comune di essere predatori che catturano le proprie prede nell’oceano. La maggior parte di essi ha una vita relativamente lunga e praticamente tutti sono risorse alimentari critiche per le popolazioni indigene dell’Artico.
Questi animali si sono adattati con il tempo alla vita all’interno dell’acque. Gli orsi polari hanno zampe grandi come una pagaia che permette loro di nuotare all’interno dell’acqua gelida anche per diverse ore. I trichechi, invece, sono dotati di grandi zanne che utilizzano per uscire agevolmente dall’acqua e di baffi che permettono loro di cercare il cibo sul fondo dell’oceano, che altrimenti non potrebbero raggiungere a causa della scarsa visibilità.
Le principali isole del mar glaciale artico fanno parte della Norvegia, Svezia, Finlandia, Russia, Stati Uniti (Alaska), Canada (Yukon, Territori del Nord-Ovest e Nunavut), Danimarca (Groenlandia) e Islanda.
Le isole sono decine, ma le più conosciute sono queste.
Uno dei componenti più importanti del bilancio idrico in qualsiasi oceano è l’afflusso delle acque fluviali, che influenza in modo significativo i processi fisici, chimici e biologici dell’oceano.
Questo afflusso è di particolare importanza nell’Oceano Artico perché, nonostante contenga solo l’1,0% dell’acqua oceanica, riceve l’11% del deflusso fluviale mondiale.
I principali sistemi fluviali che confluiscono nell’oceano Artico sono Mackenzie, Yukon, Nelson, Kolyma, Indigirka, Lena, Kotya, Yenisey, Ob, Pechora, Severnyy e Dvina.
Nell’Oceano Artico sono presenti diversi porti; i più grandi sono Murmansk in Russia, Kirkenes in Norvegia e Nuuk in Groenlandia, Churchill in Canada e Barrow in Alaska / USA. Le principali stazioni di ricerca nell’Artico si trovano lungo la costa.
I paesi confinanti sono Canada e Stati Uniti, Russia, Norvegia, Islanda e Groenlandia.
I cambiamenti climatici si stanno facendo sentire più nell’oceano Artico che nel resto del mondo. Negli ultimi anni, gli scienziati hanno verificato una riduzione dello spessore del ghiaccio superficiale mentre le temperature record degli ultimi anni hanno subito un importante aumento. Uno studio del 2016 ha previsto che, entro il 2040, le navi potrebbero essere in grado di navigare in mare aperto fino al Polo Nord.
La continua riduzione di ghiaccio marino influenza più della semplice regione artica, avvertono gli scienziati; potrebbe cambiare le condizioni meteorologiche di tutto il mondo. Alcuni hanno anche previsto che potrebbe addirittura condurre a inverni più freddi ed estremi.
Un flusso d’aria chiamato vortice polare circonda l’Artico, spinto in avanti dalla differenza tra temperature fredde a nord e temperature calde a sud. Mentre l’Artico si riscalda, gli scienziati affermano che il vortice polare potrebbe diventare sempre più instabile e spingere flussi d’aria Artica a sud.
Nel 2018, l’Oceano Artico ha registrato il secondo peggior declino del ghiaccio marino mai registrato. Per la prima volta in millenni, alcune parti della Groenlandia sono state esposte all’oceano aperto.
Gli scienziati prevedono inoltre che il riscaldamento delle acque potrebbe danneggiare la fauna artica. La maggior parte degli animali artici (come gli orsi polari) utilizzano il ghiaccio marino per spostarsi in cerca di cibo e cacciare. Il riscaldamento probabilmente avrà un impatto sui cicli di vita dello zooplancton e quindi sulla miriade di animali che li predano.
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