(Foto: the UK Ministry of Defense)
Con gli Stati Uniti sempre più distanti dall’Europa, Londra e Oslo sembrano promettere il rafforzamento della cooperazione militare nell’Alto Nord durante una visita al confine dei ministri degli esteri.
Anche se il fratello maggiore statunitense sembra sempre meno interessato all’Europa – e i suoi storici alleati sono ancora sotto shock per questo tradimento, in attesa di riprendersi e magari fare qualcosa di concreto –, non tutti stanno dormendo. E se la via per un riavvicinamento tra USA e Russia potrebbe passare dall’Artico, la Norvegia sta giocando una partita simile, ma con intenzioni ben diverse.
Il segretario alla Difesa del Regno Unito, John Healey, ha fatto visita mercoledì al suo omologo norvegese, Tore Sandvik, in carica da appena due settimane. Destinazione: Penisola di Kola. O meglio, il confine tra Norvegia e Russia nell’Alto Nord, un confine ipermilitarizzato sin dagli albori dell’Alleanza Atlantica. Da lì, i due ministri hanno contemplato la Penisola di Kola, una delle regioni di maggiore importanza per l’intero apparato militare russo, disseminata di basi aeree, navali e arsenali nucleari. Una vista sicuramente suggestiva, se si apprezzano i sottomarini nucleari lanciamissili balistici.
Per rendere l’esperienza più immersiva, i due hanno optato per un’uscita in motoslitta lungo il confine russo. Non proprio una tranquilla gita turistica, ma più una dichiarazione d’intenti con un certo retrogusto provocatorio. Dalle torrette di guardia, Healey e Sandvik hanno potuto ammirare in lontananza Pečenga, cittadina della regione di Murmansk che ospita un’elevata concentrazione di truppe russe, tra cui la Brigata Artica della Flotta del Nord. Fondata nel 2015, questa unità è composta da reparti regolari e speciali delle Forze Armate russe, incaricati di proteggere la costa polare e le infrastrutture militari della regione. Il quartier generale, Alakurtti, si trova più a sud, vicino al confine con la Finlandia, mentre un importante avamposto è proprio quello di Pečenga.
Al di là delle motoslitte e delle osservazioni panoramiche, l’incontro ha un significato chiaro. Mentre gli Stati Uniti sembrano sempre più distratti, l’Europa occidentale ha bisogno di rafforzare la propria cooperazione militare, almeno per dare l’impressione di non essere completamente abbandonata a sé stessa. E come sempre più spesso accade, l’Artico si conferma crocevia delle relazioni internazionali, sia che si tratti di economia sia, soprattutto, di sicurezza.
Tommaso Bontempi
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