L’Organizzazione marittima internazionale (IMO) ha ottenuto lo status di “Osservatore” al Consiglio Artico. Questa novità porta l’organizzazione globale a collaborare in maniera estremamente più prolifica con il Consiglio Artico su una serie di questioni relative allo shipping e alla logistica del trasporto nella regione.
L’IMO ha adottato il “Polar Code” due anni fa, e il testo prevede requisiti obbligatori per tutte le imbarcazioni che operano nell’ambiente polare e nella regione artica. Il Polar Code prevede inoltre una serie di norme stringenti per quanto riguarda le attività di Search&Rescue (Ricerca e Soccorso), prevenzione degli incidenti che potrebbero causa gravi danni ambientali e sicurezza marittima, per gli operatori e per i passeggeri.
Il comunicato stampa recita: «L’IMO sta attualmente sviluppando misure ad hoc per ridurre i rischi dell’utilizzo e del trasporto di olio combustibile pesante come carburante dalle navi nelle acque artiche».
Il Consiglio artico è un’organizzazione intergovernativa che promuove, tra le altre cose, un maggiore coordinamento e una più stretta cooperazione tra gli Stati artici. I membri del Consiglio artico sono Canada, Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Federazione Russa, Svezia e Stati Uniti. L’IMO si unisce ad altri quattro corpi di sistema delle Nazioni Unite con status di osservatore al Consiglio Artico:
- UNDP
- UN-ECE
- UNEP
- WMO
In qualità di agenzia specializzata delle Nazioni Unite, l’IMO è l’Autorità di Normazione globale per la sicurezza, la prevenzione e la protezione ambientale dello shipping internazionale. Il suo ruolo principale è quello di creare un quadro normativo per il settore marittimo che sia equo ed efficace, universalmente adottato e implementato a livello globale.