Negli ultimi mesi si sono susseguite importanti attività eruttive in Islanda, che hanno reso ancora più spettacolari le immagini dall’isola di ghiaccio.
Lo scorso agosto l’Islanda ha di nuovo mostrato il suo lato focoso. Un’eruzione durata una ventina di giorni ha avuto luogo vicinissimo al sito dell’eruzione record dello scorso anno, nella Geldingadalir Valley.
Secondo i dati del Earth Observatory della NASA, dagli inizi di agosto 2022 l’eruzione di Meradalir ha eruttato lungo un segmento di 300 m della fessura, per una stima di 10.6 milioni di metri cubi di lava. Si stima che al 15 agosto l’area coperta dalla lava fosse pari a 1.25 chilometri quadrati. Noi di Osservatorio Artico abbiamo analizzato le immagini satellitari per seguire l’andamento dell’eruzione.
Questa è un’eruzione di tipo effusivo, a significare la lenta e costante fuoriuscita di lava dalla fessura vulcanica. È un tipo diverso di eruzione da quella esplosiva, come invece è stata l’eruzione di Eyjafjallajokull nel 2010, la quale causò esplosioni e una nube di fumo e cenere tale da paralizzare il traffico aereo europeo per molti mesi.
Lo scorso anno si è verificato un fenomeno simile proprio nella stessa area degli eventi dello scorso agosto, più precisamente nella Geldingadalir Valley di Fagradalsfjall. A partire dal 19 marzo 2021 una grossa eruzione, che ha avuto una durata record di sei mesi, concludendosi a settembre 2021, ha attirato turisti da tutto il mondo incuriositi dalla maestosa spettacolarità di questo fenomeno naturale.
L’eruzione più recente nella penisola islandese di Reykjanes, prima degli eventi del 2021, era avvenuta ben 800 anni fa!
L’Islanda non è nuova a fenomeni vulcanici del genere, che in media si verificano ogni quattro anni. L’intensa attività vulcanica e sismica che caratterizza l’Islanda è dovuta alla sua posizione: l’isola si trova proprio sopra la Dorsale Medio-Atlantica, una catena montuosa sottomarina che si estende per 40.000 km e che ha avuto origine con la separazione delle placche tettoniche nordamericana e euroasiatica.
Queste placche sono divergenti e si allontanano continuamente l’una dall’altra. Un altro fattore che contribuisce all’attività vulcanica islandese è la presenza di un hot spot di magma, che con lo spostarsi delle placche risale in superficie riempiendo lo spazio rimasto libero. L’unione di questi due fattori ha dato origine all’isola stessa, la quale proprio per questo continua a crescere di circa 2 cm ogni anno, ed è la ragione per la sua intensa attività vulcanica.
Le eruzioni vulcaniche sono anche la causa di molti fenomeni naturali caratteristici dell’isola, tra cui le montagne, i geyser e le piscine geotermiche, ma anche i ghiacciai stessi. Inoltre, l’energia geotermica è una delle più pulite fonti energetiche attualmente conosciute, ed è utilizzata dagli Islandesi come fonte d’energia.
Le immagini e i video sono stati realizzati tramite l’EO Browser di Sentinel Hub per le GIF, e tramite Google Earth Pro per la mappa dell’Islanda. Realizzati dall’autrice © Giulia Prior.
Giulia Prior
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