Un aumento significativo della spesa per la Difesa e per gli investimenti russi nell’Artico sono la cartina tornasole delle volontà del Cremlino.
Il 18 settembre 2023 la Flotta del Nord della Marina Militare russa ha avviato un’esercitazione nel Mare di Barents coinvolgendo forze e truppe per organizzare la difesa dei territori insulari e della costa artica della Federazione russa. All’esercitazione hanno partecipato 1.800 militari, circa 80 unità da combattimento, 10 aerei, nonché navi, sottomarini e imbarcazioni di supporto.
Gli equipaggi degli elicotteri Ka-27PS hanno incentrato la loro esercitazione sul trasferimento di carichi medici ai marinai dei sottomarini, mentre, gli equipaggi degli elicotteri antisommergibile Ka-27 della Flotta del Nord hanno effettuato voli in condizioni meteorologiche ostili sulle acque del Mare di Barents. In collaborazione con la nave antisommergibile Brest, i piloti degli elicotteri si sono inoltre esercitati nella ricerca e nell’inseguimento di sottomarini nemici.
Il Mare di Barents, precisamente Severomorsk, è difatti la sede della base della flotta settentrionale della Marina Militare russa, nonché punto nevralgico delle attività militari nella regione artica. Negli ultimi sei anni Mosca ha costruito oltre 400 siti militari lungo il confine settentrionale, come basi, bunker e piste di atterraggio. Ha intensificato le sue esercitazioni, nonché i pattugliamenti marittimi e aerei. Il tutto, al fine di ripristinare la sua presenza militare nel territorio.
Negli ultimi mesi le esercitazioni militari nel territorio sono aumentate. Nel solo mese di maggio 2023 il Ministero della Difesa russo ha annunciato 11 esercitazioni minori nelle zone marittime del nord, tra cui:
Il rapporto pubblicato a febbraio 2023 dall’intelligence norvegese denominato The Norwegian Intelligence Service’s assessment of current security challenges preannunciava difatti un’intensificazione dei pattugliamenti sottomarini della Marina russa in termini di durata, sottolineando il ruolo chiave dei sottomarini silenziosi per contribuire al pattugliamento del territorio e alla deterrenza nei territori del Nord.
Obiettivo principale del Cremlino risulta dunque difendere i territori russi insulari e continentali nell’Artico, nonché garantire la sicurezza della navigazione marittima e di altri tipi di attività economiche marittime russe nella zona artica. Allo stesso modo, la difesa aerea risulta elemento essenziale nella visione artica russa.
Le forze aeree della flotta sono spesso attive nella regione. Nei mesi scorsi le forze della stazione area di Nagurskoye e della base militare “Arctic Trefoil” ad Alexandra Land hanno condotto esercitazioni congiunte con le navi della Marina Militare russa.
Queste attività rientrano in un quadro più ampio di difesa e investimenti militari su cui la Russia sta lavorando. Il primo ministro Mikhail Mishustin ha recentemente annunciato un aumento di spesa per la difesa nella bozza bilancio pari al 25,8%, passando dal 3,9% del Pil nel 2023 al 6% nel 2024 ovvero da 6,4 trilioni di rubli (67 miliardi di dollari) a 10,8 trilioni di rubli (112 miliardi di dollari).
Tra queste cifre, trovano particolare rilievo le spese segrete, che prevedono un notevole incremento, passando da 6,5 trilioni di rubli a 11,1 trilioni, ammontando al 30% di tutte le spese di bilancio difatti raddoppiando la quota del 2021. Le cifre, solamente discusse dal governo, dovranno essere confermate nelle prossime settimane.
Alexandra Prokopenko, ex funzionario della banca centrale russa ha recentemente affermato come non ci sia mai stata una spesa per la difesa così ampia in tutta la storia moderna della Russia.
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