Dopo aver conquistato ogni singola porzione del pianeta, l’umanità si appresta a vivere una nuova corsa all’oro, alla colonizzazione dell’ultima vera terra da scoprire: l’Artico!
Questa, almeno, pare la narrazione generale intorno al tema della regione polare, l’Artide. Che di per sé ha già cinque Paesi costieri – Russia, Stati Uniti, Canada, Danimarca (via Groenlandia) e Norvegia (attraverso le Isole Svalbard), ma che anche qui consideriamo all’interno di una cornice più ampia.
Il nostro esercizio di lettura del presente sull’Artico deriva dall’effettivo interesse globale per l’area, perché il progressivo scioglimento dei ghiacci e il cambiamento climatico in atto pongono innumerevoli quesiti di ogni genere e grado. Perché un luogo immenso, estremamente complesso e inospitale potrebbe, nell’arco di pochi anni, generare una grande rivoluzione in termini economici e politici. Non ultimo, perché rappresenta un mito, quello della terra inesplorata, che potrebbe anche nascondere indicibili ricchezze.
Per fare luce su ciò che sta accadendo, Limes – la più rinomata rivista italiana di geopolitica – dedica il suo nuovo numero proprio all’Artico. Anzi, alla “Febbre dell’Artico”, perché l’interesse per la questione sta raggiungendo un livello notevole, e perché, nonostante le smentite di rito delle diplomazie, attriti e appetiti vanno di pari passo. Occorre quindi mantenere la calma, analizzare i numeri e gli scenari, senza farsi prendere dalla foga di definirlo un prossimo teatro di guerra. Ma anche senza farsi cogliere impreparati.
Qui potete trovare le nostre interviste a Fabrizio Maronta e Alberto De Sanctis, che hanno presentato la rivista lo scorso 18 febbraio al Palazzo Ducale di Genova. Buona visione!
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