Alaska

Alaska a numero chiuso per le crociere

Dal 2026 le compagnie da crociera dovranno gestire in maniera diversa gli scali nella capitale dell’Alaska.

Troppi turisti per Juneau

Se in Italia si parla da tempo di restrizioni particolari per il turismo, soprattutto nei centri storici e in contesti delicati come le Cinque Terre, in Alaska una stretta all’over-tourism è già realtà. Nelle scorse settimane la città di Juneau, capitale dello stato artico americano, ha siglato un accordo con le principali compagnie crocieristiche per definire le restrizioni al numero di visitatori in sbarco.

Con una popolazione di poco più di 32.000 abitanti, infatti, la capitale dell’Alaska sta cercando di mettere un freno all’aumento del turismo locale. Nel 2023 la città ha registrato un arrivo complessivo di 1,6 milioni di passeggeri, e quest’anno è previsto un ulteriore aumento (erano circa 1,15 milioni nel 2022 e 1,3 milioni nel 2019).

La città di Juneau, Alaska. Fonte: Wikipedia

Le navi sono sempre più grandi, e il turismo si è “democraticizzato” – per quanto i costi rimangano ancora alti rispetto ad altre aree. Ma gli ospiti di bordo sono sempre di più, con sicuro beneficio anche economico per l’area. Ma con importanti ricadute anche in termini di congestione e problemi.

Il paradosso delle città remote

Juneau ha già prenotazioni per 485 scali di navi da crociera nel 2024. Secondo i rapporti ufficiali, i passeggeri delle crociere sono aumentati del 40% dopo la pandemia e sono aumentati del 23% rispetto all’anno record del 2019.

In base al nuovo accordo le principali compagnie di crociera si impegnano per limitare lo sbarco di crocieristi fino a 16.000 al giorno, con “soli” 12mila visitatori concessi durante il sabato. Il limite non scatterà prima del 2026 perché, secondo l’industria del turismo, le compagnie di crociera avrebbero bisogno di tempo per permettere ad altre città dell’Alaska sudorientale di prepararsi a potenziali impatti.

Fonte: Claire Stremple/Alaska Beacon

L’industria delle crociere e l’Alaska hanno discusso a lungo per un’imposta pro-capite, come una tassa di soggiorno, fortemente contrastata dalle compagnie di crociera, che sono riuscite a ridurla. Juneau stima che le entrate nell’anno fiscale 2025 saranno di circa 21,5 milioni di dollari provenienti dai passeggeri delle crociere, contribuendo alla crescita della città. Ma è evidente che la popolazione cittadina non riserva lo stesso trattamento di favore alle grandi compagnie.

Leonardo Parigi

Osservatorio Artico © Tutti i diritti riservati

Leonardo Parigi

Sono Laureato in Scienze Politiche Internazionali all’Università di Genova e di Pavia. Sono giornalista pubblicista, e collaboro con testate nazionali sui temi di logistica, trasporti, portualità e politica internazionale.

Articoli Recenti

Arctic Circle Assembly, sicurezza e ambiente al centro del summit 2024

Osservatorio Artico presente alla kermesse internazionale con tre inviati speciali per seguire da vicino i…

1 giorno fa

Il diritto internazionale e le relazioni sino-russe nell’Artico. Non tutto è come sembra?

Intervista a Roman Žilin, giovane accademico russo, appassionato di Artico ed esperto delle politiche del…

4 giorni fa

Navigare l’Artico: potenzialità e limiti della Northern Sea Route

Intervista a Roman Žilin, giovane accademico russo, appassionato di Artico ed esperto delle politiche del…

4 giorni fa

Una nuova flotta di rompighiaccio: la risposta statunitense all’egemonia russa

Per tentare finalmente di rispondere alla superiorità russa, USA, Canada e Finlandia uniscono le forze…

1 settimana fa

Alcune politiche climatiche funzionano davvero

Mentre i leader mondiali si preparano per il più importante appuntamento globale di diplomazia climatica,…

1 settimana fa

La Guardia Costiera cinese nell’Artico

Alcune navi della Guardia Costiera Cinese sono entrate per la prima volta nell'Oceano Artico per…

2 settimane fa