Ivan il Terribile, primo zar di Russia, modernizzatore e conquistatore, gettò le basi per la trasformazione del Granducato di Mosca in un impero.
La Russia moderna e il suo primo zar
Nel 1533, a soli tre anni, Ivan IV salì al trono di Mosca alla morte del padre Vasilij III Ivanovič. La sua giovanissima età, come è facile immaginare, rendeva però impossibile che potesse effettivamente governare. Questo portò a un periodo di instabilità noto come “Governo dei boiari”. In questa fase, i nobili e grandi proprietari terrieri russi, conosciuti, appunto, come boiari, lottarono ferocemente tra loro per accaparrarsi potere e influenza sullo Stato, approfittando dell’incapacità del piccolo Ivan di governare.
Il Governo dei boiari durò fino al 1547, anno in cui Ivan, raggiunta la maggiore età di sedici anni, volle farsi solennemente incoronare. L’incoronazione di Ivan IV fu un evento eccezionale e senza precedenti, in quanto la stragrande maggioranza dei sovrani russi che lo avevano preceduto era salita al trono senza alcuna particolare cerimonia.
Con la sua incoronazione, Ivan intendeva presentarsi come erede non solo dei grandi conquistatori mongoli come Gengis Khan, ma anche degli antichi imperatori bizantini. Il metropolita di Mosca Macario, stretto consigliere di Ivan, contribuì in modo determinante all’organizzazione di una cerimonia fastosa e solenne, con lo specifico scopo di impressionare profondamente non solo il popolo russo ma tutto mondo. Fu in questa occasione che Ivan si fregiò per la prima volta del titolo di “zar”, ossia “Cesare” di tutte le terre russe.
Macario appoggiò inoltre il matrimonio di Ivan con Anastasija Romanova Zachar’ina-Jur’eva, proveniente dalla ricca e potente famiglia boiara dei Romanov, che di lì a pochi decenni si sarebbe impossessata del potere politico in Russia, dando origine alla dinastia che avrebbe guidato il Paese fino alla Rivoluzione bolscevica del 1917.
Ivan il Terribile, tra riforme e conquiste
Ivan il Terribile fu un grande riformatore che modernizzò la società russa in modo capillare. Introdusse un nuovo corpus di leggi e riformò profondamente la Chiesa e le forze armate, scegliendo i suoi più stretti collaboratori non in base al lignaggio aristocratico bensì alle loro competenze. Fu inoltre un abile condottiero militare: sotto il suo regno si colloca infatti la campagna che nel 1552 portò alla conquista di Kazan’, capitale dell’omonimo khanato tataro sorto dalle ceneri dell’Impero mongolo di Gengis Khan.
Poco dopo cadde anche il Khanato di Astrachan’, situato lungo il basso corso del Volga. Grazie a queste decisive vittorie militari, il Granducato di Mosca iniziò a essere considerato un vero e proprio impero, i cui nuovi confini giungevano ora fino alle sponde del Mar Caspio e ai piedi della catena montuosa del Caucaso. La Russia divenne così uno Stato multietnico, con russi, tatari di Kazan’, tatari di Astrachan’ e numerose altre popolazioni indigene.
Dopo le prime incursioni del nonno, Ivan III, Ivan IV dovette tornare a occuparsi della Siberia. Il khan di Sibir, un’altra delle innumerevoli formazioni politiche sorte a seguito della disgregazione dell’immenso Impero mongolo, preoccupato dalla crescente potenza russa, si era sottomesso allo zar promettendo fedeltà e un tributo annuale di pellicce. Il suo successore, tuttavia, troncò ogni rapporto con la Russia ordinando l’omicidio dell’ambasciatore russo. Un conflitto tra le due Potenze confinanti era quindi ormai inevitabile.
Impegnato su più fronti militari, Ivan il Terribile si appoggiò economicamente e militarmente agli Stroganov, ricca famiglia di boiari e mercanti che nel 1580 finanziò una spedizione punitiva cosacca verso il Khanato di Sibir, guidata dal leggendario cosacco Ermak Timofeevič. Questo episodio segnò l’inizio della rapidissima espansione russa in Siberia.
Tommaso Bontempi