Il 30 novembre scorso l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e la controparte norvegese (NOSA) hanno firmato un Memorandum of Understanding per approfondire la cooperazione tra i due Paesi in ambito spaziale.
L’accordo quadro bilaterale è stato firmato da Giorgio Saccoccia e Christian Hauglie-Hanssen, direttore del NOSA, e nell’anno passato candidato a guida dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Il Memorandum fungerà da base per una futura cooperazione spaziale in molti settori specifici.
L’Italia ha un certo valore aggiunto nel campo dell’Osservazione della Terra, applicata in particolare nel contesto marittimo. La costellazione di quattro satelliti radar CosmoSkyMed, a cui si è aggiunto il primo di due assetti di seconda generazione, è riconosciuta a livello internazionale per capacità e tecnologia.
Cosmo e la compagnia e-Geos – Joint Venture dell’Asi e di Telespazio – che si occupa anche della commercializzazione dei dati, hanno ormai acquisito un ruolo di spessore nella strategia italiana nell’Artico. Gli occhi radar assistono la navigazione tra i ghiacci, come nel caso della missione High North e del progetto ArnaCoSky (Arctic Navigation with CosmoSkyMed).
In questo senso, la costellazione duale – che serve servizi civili ed insieme di difesa – è una chiave diplomatica per stringere relazioni con altri Stati, e può essere valorizzata proprio nell’Artico. Su questo la space diplomacy italiana è attiva, e negli anni scorsi la possibilità di stringere relazioni anche con la Finlandia passava proprio dalla componente spaziale di Earth Observation.
Oltre all’Osservazione, il Memorandum menziona anche aspetti di Space Situational Awareness (SSA) e gestione del traffico in orbita (Space Traffic Management). Due temi di crescente importanza, per via della sempre maggiore congestione delle orbite terrestri e per la necessità di “vedere” cosa accade nello Spazio.
Il tema è interessante perché da un lato l’Italia sembra impegnarsi a collaborare e trovare un terreno comune sullo Space Traffic Management, dall’altro perché la Norvegia è “attraente” dal punto di vista della posizione nell’emisfero Nord per localizzare sistemi radar e stabilire partnership per la condivisione di dati di SSA.
L’accordo prosegue nel toccare diversi punti di possibile cooperazione: da piccoli satelliti all’esplorazione spaziale, alla formazione e alla cooperazione scientifica. Inoltre, un interesse particolare lo riveste la possibilità di trovare forme di cooperazione nell’ambito dei piccoli lanciatori e degli spazio-porti. La Norvegia sta puntando molto sull’Andøya Space Center e sembra in vantaggio in Europa per provvedere ad una base continentale di lanci spaziali.
In generale, le forme di cooperazione in campo spaziale sono sempre positive, considerando che la Norvegia è anche stato membro dell’ESA, e che l’Italia ha interessi strategici nell’Artico che possono essere rinforzati anche per tramite delle componenti spaziali. La firma del MoU è stata seguita poi da incontri industriali tra attori italiani e norvegesi. In questo senso, l’accordo può fungere da catalizzatore di occasioni di business e future partnership.
Giancarlo La Rocca
Giancarlo La Rocca è ricercatore junior nei programmi Difesa e Sicurezza dello IAI, con un particolare interesse per l’ambito spaziale. In precedenza Giancarlo è stato Resident Fellow presso l’European Space Policy Institute (Espi) di Vienna, per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana, e ha svolto un tirocinio presso il Member States Relations and Partnerships Office dell’Agenzia Spaziale Europea. Giancarlo ha ottenuto una laurea magistrale in International Studies presso l’Università degli studi Roma Tre e un master in Istituzioni e politiche spaziali presso la Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale.
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