Viaggio alla scoperta delle Isole Åland, minuscolo arcipelago dalla grande importanza strategica, dalla lunga storia e dal florido futuro.
Liechtenstein, Andorra, San Marino, Lussemburgo, Malta, Città del Vaticano. Noti micro-Stati disseminati nel Vecchio Continente, retaggio di altri tempi. Alzi la mano chi ha mai sentito parlare delle Isole Åland. Per l’esattezza, non sono un’entità statuale, ma una regione autonoma scandinava. Frutto dell’autodeterminazione di qualche minoranza etnica artica, sarete portati a pensare. Niente affatto.
Durata: 1 giorno
Le isole Åland sono una sorta di Groenlandia danese in piccolo – molto piccolo. Demilitarizzate come le Fålklands, norvegesi, nella disponibilità finlandese, ma con lingua, tradizioni e aspirazioni svedesi (basti osservarne la bandiera). Insomma, un singolare miscuglio di alcune caratteristiche dell’Artico europeo.
Indice degli argomenti
Questo arcipelago, costituito da centinaia di isole e isolotti, è strategicamente situato tra Svezia e Finlandia, a presidio del Golfo di Botnia, e scruta dall’alto il Mar Baltico e l’imbocco del Golfo di Finlandia. Da qui la sua importanza. Svedesi, russi, tedeschi e finlandesi hanno alternato nel tempo le orme degli scarponi su quelle che oggi sono delle ridenti località turistiche estive.
Le Aland sono composte da oltre 26.000 isole, di cui 65 abitate. L’intera area occupa una superficie totale di 1580 km² sebbene oltre l’88% sia costituito d’acqua.
Sulle isole vivono circa 29.000 persone, di cui il 40% nella capitale Marienhamn.
La lingua ufficiale è lo Svedese, che si parla sia per le strade che nelle comunicazioni ufficiali con il governo finlandese. È una regione autonoma con un proprio parlamento, bandiera e inno, ma fa parte della Finlandia.
Sulle isole la moneta utilizzata è l’euro (€). I prezzi sono simili a quelli dei Paesi Bassi, a volte leggermente più costose. Tuttavia, le Åland sono molto più economiche della Norvegia.
Data la posizione “meridionale”, le Åland hanno il clima più caldo di tutta la Finlandia. D’inverno fa freddo, d’estate fa caldo.
I periodi migliori per visitare le Isole Aland sono dall’inizio di luglio a fine settembre, ossia quando la temperatura è mite, il clima è piacevole e le precipitazioni sono quasi assenti. La massima delle Åland e di 18°C (agosto) mentre la minima è di 0°C (febbraio).
Ci sono principalmente due modi per raggiungere le Isole: via aereo o via mare.
Durata: 1 giorno
Dai castelli medievali ai mercati più caratteristici, ci sono davvero tante cose da vedere alle Åland. Pertanto, senza ulteriori indugi, ecco alcune delle migliori attrazioni delle Isole Åland.
Questo suggestivo castello del XIV secolo è uno dei più importanti punti d’interesse delle Isole Åland. Le mura in granito rosso sono spesse 3 metri e le torri sono alte 15 metri. È facile capire come abbia fatto a diventare un punto di riferimento delle Åland. Tutto il castello (tranne l’ala settentrionale) fu ridotto in rovina da un incendio nel 1745. Durante il tuo soggiorno alle Åland, visita questo maestoso edificio. Rimarrai colpito dalla sua magnificenza.
Il Mercato Vichingo si tiene una volta all’anno a Stalvik, luogo in cui i veri Vichinghi si stabilirono oltre 1.000 anni fa, e rappresenta la più grande attrazione turistica delle isole Åland. È un festival di 3 giorni, in cui potrai bere, banchettare e divertirti, impersonificare battaglie e giochi di ruolo vestito come un vero Vichingo. Qui si riuniscono oltre 10.000 persone ogni anno provenienti da tutto il mondo.
Sapevi che Mariehamn è la capitale delle Åland? Mariehamn è stata fondata nel 1861 quando Åland faceva ancora parte dell’Impero Russo ed è per questo che la città prende il nome da Maria Alexandrovna, consorte dello zar Alessandro II di Russia. Oggi la città conta circa 11.000 abitanti ed è il centro culturale ed economico delle Åland. Una volta giunto a Mariehamn, devi visitare il Museo del Mare delle Åland, il Maritime Quarter e passeggiare fra tutti i grandi viali.
Il Maritime Museum di Marienham ci permette di immergersi all’interno della storia del mare e delle Isole. All’interno del museo sono presenti 150 modellini di navi risalenti al 1700 e un vascello dei pirati. L’imbarcazione Pommernm, costruita dagli Scozzesi e utilizzata per navigare fino in Australia durante il periodo di massimo splendore, rappresenta l’attrazione principale.
Durata: 1 giorno
Quali sono le escursioni più divertenti da fare alle Åland? Scopriamo insieme le attività più comuni da realizzare sulle Isole.
Con così tante isole, il modo migliore per vederle tutte è sicuramente spostarsi via mare. Quale modo migliore se non quello di farlo in kayak? Questa escursione ti permetterà di spostarti fra le isole più piccole, magari disabitate, che non sono raggiungibile con traghetti. Anche se il mare potrebbe essere un po’ impegnativo per i neofiti, il kayak rappresenta un modo fantastico per ammirare i paesaggi marini e vedere alcuni dei suoi animali selvatici, come le aquile di mare.
Nel 2004 un gruppo di appassionati di birra ha costruito Stallhagen, il birrificio più grande e antico delle Isole Åland. Lo scopo iniziale del birrificio era produrre birra artigianale da vendere nei mercati. Da allora, i prodotti hanno iniziato ad essere esportati in Svezia e Finlandia. La tua vacanza alle Åland non si può definire tale se non metterai in programma un assaggio della birra locale.
Le brevi distanze rendono queste isole un vero e proprio paradiso per ciclisti (anche principianti). Sull’isola esistono diversi punti di noleggio, e non devi preoccuparti di perderti perchè ci sono tantissimi percorsi segnalati.
Essendo circondate da acque cristalline, le Åland sono un luogo fantastico per andare a pesca e assaggiare gustosi piatti di pesce. Ognuna delle isole ha i propri metodi di pesca e le proprie specialità culinarie, come l’isola di Jurmo, che ha solo 25 residenti e ha inventato il proprio “Jurmo sushi”. Anche pescare autonomamente il pesce e cucinarlo sulla griglia rappresenta un’attività fantastica.
Durata: 1 giorno
Il consolidamento dei primi regni nel basso-medioevo è il sentiero che porta a ciò che le Åland oggi sono. Il destino dell’arcipelago ha una svolta nel momento in cui il giovane trono di Svezia, vinta la battaglia di potere contro l’alta nobiltà, si assicura una profondità strategica a Est, andando a contrastare l’espansionismo della Repubblica di Novgorod in Finlandia.
Era la metà del 1200. Da allora e fino al 1800 le Åland hanno presidiato le correnti ascensionali e declinanti dell’Impero svedese. L’erede di Novgorod, il Gran Principato di Mosca di Ivan il Terribile, avrebbe nel tempo unificato le terre russe, avanzando mire anche verso l’Europa.
Proprio nell’isola di Vårdö delle Åland – da non confondere con la Vardø celebre per la sua installazione radar – furono discussi i termini preliminari del Trattato di Nystad del 1721, al termine della Grande guerra del Nord (1700-1721), che segnò il passaggio di testimone imperiale da Stoccolma a Mosca nel Baltico orientale (cessione svedese di Carelia, Estonia e Livonia ai russi).
Nel contesto delle guerre napoleoniche, la Russia strappò tutte le provincie finniche e le Åland alla Svezia, come sancito nella Pace di Fredrikshamn del 1809. I territori vennero raggruppati nel Granducato di Finlandia, embrione del futuro Stato del Paese dei Laghi.
La strategicità militare dell’arcipelago si confermò durante l’apparentemente lontana Guerra di Crimea: per impedire i rifornimenti da parte della flotta zarista del Baltico, le forze navali anglo-francesi bombardarono diverse roccaforti e arsenali nemici, tra cui la fortezza di Bomarsund, nelle Åland.
Il conclusivo Trattato di Parigi del 1856 sentenziò il divieto di fortificazione delle isole. Ironia della sorte, l’arcipelago sarà investito dalla guerra civile russa, elevandosi, addirittura, a caso internazionale dopo la Grande Guerra.
Una delle conseguenze della Rivoluzione d’Ottobre fu una guerra civile in Finlandia tra Guardia Bianca, irredentista, e Guardia Rossa, filo-sovietica. Con l’occupazione bolscevica delle isole nel 1917, lo spettro del Comunismo si stava pericolosamente avvicinando alla Scandinavia.
I circa 25.500 Ålandesi, quasi tutti di lingua svedese, preoccupati verso i discepoli di Lenin, indissero un informale referendum per ribadire la schiacciante volontà di riunificazione alla mai dimenticata madrepatria svedese. Il 2 febbraio 1918 fu presentata al Re di Svezia una petizione di 7000 firme ålandesi agognanti l’accorpamento al Regno.
Il 13 Febbraio 1918 la Svezia intervenne militarmente, caso unico negli ultimi 200 anni di conclamato neutralismo. L’occupazione della Åland fu affiancata di lì a poco dalla presenza dell’esercito tedesco, il tutto a sostegno della causa degli indipendentisti finnici, almeno così ritenevano gli insorti finlandesi. E qui avviene il giallo che determinerà la futura diffidenza finlandese.
Gli svedesi, per liberarsi della presenza della Guardia Bianca finlandese, le fece recapitare un ordine contraffatto degli alti comandi finnici, in cui si ordinava il ritiro dalle Åland. I Rivoluzionari eseguirono, ma la verità venne fuori e tanto bastò per turbare i secolari buoni rapporti fra Svezia e Finlandia, creando, a guerra finita, una delle più intricate questioni che la Società delle Nazioni sia stata chiamata a decidere.
Dopo un’intermedia occupazione tedesca delle isole, al termine della Grande Guerra, la Svezia non poteva negare ascolto alle richieste di connazionali de facto e trascurare l’occasione di rientrare in possesso di una punto fondamentale per la sicurezza dei confini e per la difesa della stessa Capitale.
Le aspirazioni degli isolani erano, inoltre, suffragate da un referendum in cui la componente alla riunificazione vinse in modo schiacciante (9.900 voti su 10 mila). Ma Helsinki, offesa per l’inganno subito durante la Guerra civile, fece muro e si appellò al consesso internazionale.
La questione fu uno dei primi arbitrati del Consiglio della neonata Società delle Nazioni, che il 24 giugno 1921 riconobbe la sovranità della Finlandia, a condizione tuttavia che l’arcipelago venisse mantenuto come zona demilitarizzata e neutrale e che si concedessero ulteriori garanzie amministrative e scolastiche ai suoi abitanti contro ogni minaccia di finnizzazione.
Con queste garanzie internazionali venne a essere largamente integrato il regime autonomo già concesso alle isole Åland dalla legge interna del 7 maggio 1920. Secondo questa legge, la popolazione della provincia di Åland è rappresentata, per tutte le questioni che rientrano nella sfera di autonomia, da un proprio Lagtinget (Parlamento).
Il governatore delle isole è nominato dal Presidente della Repubblica, ed è assistito da un consiglio di provincia, il quale nomina tutti i funzionari. La lingua nella corrispondenza, nei contatti con il pubblico e con le autorità centrali, è la svedese.
L’Autonomy Act, riformulato il 1° gennaio 1993, estende la potestà legislativa del Parlamento provinciale a Educazione, Cultura e conservazione dei monumenti antichi, Salute, Ambiente, Industria, Trasporti, Governo locale, Polizia, Comunicazioni postali, Radio e Televisione. Similmente alla Groenlandia, il governo locale riceve una somma forfettaria dal governo centrale, sotto forma di rimborso di una parte delle imposte versate dalle Åland allo Stato finlandese.
In queste aree le Åland funzionano praticamente come uno stato indipendente, caso unico in Finlandia. Le leggi adottate sono sottoposte all’imprimatur del Presidente finlandese, titolare del diritto di veto solo in due casi: qualora il Parlamento locale travalichi la propria autorità legislativa o in caso di pregiudizio della sicurezza interna o esterna nazionale.
La piccola provincia ha una sua bandiera nazionale ed è membro del Consiglio Nordico. La popolazione maschile è esentata dalla leva, sostituita da un periodo obbligatorio di servizio ai semafori e di pilotaggio nei canali dell’arcipelago. Le Isole Åland forniscono un raro esempio di status combinato nelle relazioni internazionali: non è solo una zona demilitarizzata ma anche neutralizzata.
La smilitarizzazione si riferisce al divieto di mantenervi installazioni militari, mentre la neutralizzazione lo esclude come teatro di guerra in caso di conflitto. Le Åland continuano a essere un importante hub nelle comunicazioni marittime tra Scandinavia, Finlandia ed Estonia.
L’arcipelago è entrato a far parte dell’Unione Europea nel 1995 insieme alla Finlandia, attraverso però una consultazione a sé stante, di esito positivo. Nonostante ciò, l’arcipelago gode di alcune deroghe speciali sancite dall’Unione Europea, come la dispensa da IVA, accise e altre forme di fiscalità indiretta, con lo scopo di salvaguardare il diritto a vendite esentasse nel traffico navale, di vitale importanza per le Åland. Inoltre, per preservare l’economia e l’identità locale è stato introdotto il concetto di hembygdsrätt/kotiseutuoikeus, la cittadinanza regionale.
Sulla base di tale assunto vengono imposte alcune restrizioni riguardo la compravendita di proprietà terriere e immobiliari sul territorio delle isole. Tali diritti possono essere acquisiti solo da cittadini finlandesi risiedenti legalmente nell’arcipelago da almeno cinque anni e in grado di dimostrare un’adeguata conoscenza dello svedese. Chiunque altro, invece, deve prima ottenere una speciale autorizzazione da parte delle autorità competenti.
Isole felici, si riempiono nella stagione turistica estiva e si segnalano come un importante hub nelle comunicazioni marittime tra Scandinavia, Finlandia ed Estonia. Il legame con la Svezia rimane ancora forte. “Åland, la nostra patria”, recita l’inno cantato nella festa regionale del 9 Giugno, “Non dimentichiamo mai il paese dei padri, siamo lontani ma ancora propensi… Dovrebbe suonare forte, la nostra lingua svedese, parlare con voce incitante.. e mostrare dove siamo a casa…”.
Durata: 1 giorno
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