Scienza

Dal 1979 al lavoro per l’ambiente. IREOS a “Italia chiama Artico” 2023

Intervista a Gianluigi Tealdo, Amministratore Delegato di IREOS, già al fianco di Osservatorio Artico per la missione 2023 del Programma “High North”

Oltre 40 anni al servizio dell’ambiente

Se dello scioglimento dei ghiacci si parla ampiamente, anche e soprattutto nel mondo scientifico, c’è un tema rilevante poco presente, nel dibattito sul cambiamento climatico in corso. Ovvero lo scioglimento rapido e progressivo del permafrost, che rappresenta il 25% di tutte le terre emerse dell’emisfero boreale. Tradotto: oltre un quarto della terra che calpestiamo (considerando ovviamente l’immensità dei milioni di chilometri quadrati dell’Europa, del Nord America, e dell’Asia Centrale e Settentrionale) sono costituiti da un terreno congelato da almeno 10.000 anni.

Almeno, perché in alcune aree quel determinato pezzo di terra potrebbe essere immutato anche da ulteriori 8-10 secoli. E più ancora. Un periodo di tempo che non riusciamo a comprendere, che sfugge alle dinamiche mentali attraverso le quali leggiamo il tempo. Il permafrost si sta sciogliendo, molto rapidamente, e in maniera costante.

Un problema di proporzioni colossali, se consideriamo inoltre che non è possibile mettere mano al decongelamento di una vasta porzione di pianeta, che al suo interno nasconde virus, batteri, ma anche carcasse di animali, di mammuth. E ricco di metano. Proprio il metano, tra i gas serra più climalteranti, sarà sempre più al centro delle dinamiche climatiche mondiali. 

Industria e ambiente

“La salute del terreno e del sottosuolo non sono temi vaghi, che riguardano un solo sito”, racconta Gianluigi Tealdo, Amministratore Delegato di IREOS, società specializzata nella bonifica, nel recupero e nello smaltimento dei rifiuti, tra le tante altre attività. “Il tema della ricerca e dello sviluppo è centrale per la nostra attività, perché oggi la chimica può dare riscontri molto importanti sulla mitigazione dell’impatto ambientale, sul recupero e sul riciclo di materiali, e quindi anche sulla bonifica di siti industriali dismessi e pericolosi.

Ma se allarghiamo l’orizzonte, parliamo di un mondo che oggi ha più consapevolezza dei rischi ambientali, e che chiede misure urgenti per abbassare le proprie emissioni di carbonio, per “impattare” meno sul territorio. Dobbiamo però farci guidare dalla scienza e non dal terrore, perché molte scelte politiche, industriali ed economiche vanno ponderate sulla base dei dati e delle analisi più approfondite”. 

IREOS per “High North”

Durante l’estate 2023 IREOS è stata partner di Osservatorio Artico, a bordo della nave Alliance per la settima missione del Programma “High North” della Marina Militare. “Un segnale di supporto a importanti attività di ricerca scientifica e batimetrica, cruciali per la navigazione internazionale e per capire meglio i trend climatologici e ambientali nell’Artico”, sottolinea Tealdo. Durante le campagne artiche della Alliance, sotto il comando dell’Istituto Idrografico della Marina, sono state trovate molte tracce di materiale plastico, nelle gelide acque della regione. E così, sono state analizzate molte microplastiche presenti nella fauna ittica e nel ghiaccio.

“Un dato preoccupante ma non inatteso, perché lo studio delle correnti e l’inquinamento marino ci danno una fotografia inquietante di quello che può accadere anche in caso di incidente rilevante nell’area”. Il prossimo 30 Novembre torna a Genova “Italia chiama Artico”, il festival annuale di Osservatorio Artico.

E anche in questo caso IREOS sarà presente, di supporto all’iniziativa, patrocinata dalla Marina Militare, dalla Reale Ambasciata di Norvegia in Italia e dal Museo Polare “Silvio Zavatti”. “Per IREOS è un orgoglio poter essere presenti in questa manifestazione”, ancora Tealdo, “per poter espandere ulteriormente il tema ambientale, con tutte le sue importanti declinazioni, anche sulla parte industriale e di sviluppo sostenibile”.

Leonardo Parigi

Osservatorio Artico © Tutti i diritti riservati

Leonardo Parigi

Sono Laureato in Scienze Politiche Internazionali all’Università di Genova e di Pavia. Sono giornalista pubblicista, e collaboro con testate nazionali sui temi di logistica, trasporti, portualità e politica internazionale.

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