Italia Chiama Artico 2025

Quarant’anni di dedizione all’ambiente

Dal 1979, IREOS si impegna per l’ambiente, e anche nel 2025 l’azienda è stata al nostro fianco come Sponsor di “Italia chiama Artico”

IREOS, dalla parte dell’ambiente

Se lo scioglimento dei ghiacci è un tema ampiamente trattato, specialmente in ambito scientifico, meno nota è l’urgenza legata allo scioglimento del permafrost. Questo fenomeno, progressivo e accelerato, riguarda circa il 25% delle terre emerse dell’emisfero boreale. In altre parole, oltre un quarto del territorio che calpestiamo è costituito da terreno congelato da almeno 10.000 anni, e in alcune zone persino da 8-10 secoli in più. Questa lunga durata sfugge alla nostra comune percezione del tempo, ma le conseguenze del suo scioglimento sono enormi.

Gianluigi Tealdo, amministratore delegato di IREOS, durante il suo intervento a Italia Chiama Artico 2025. Foto © Anna Fantuzzi / Osservatorio Artico

“La salute del terreno e del sottosuolo è un tema cruciale e non riguarda solo singoli siti”, afferma Gianluigi Tealdo, Amministratore Delegato di IREOS, società specializzata nella bonifica, recupero e smaltimento di rifiuti di Genova. “La ricerca e lo sviluppo sono pilastri fondamentali per la nostra attività. Oggi la chimica, con il supporto della tecnologia, offre strumenti decisivi per mitigare l’impatto ambientale, recuperare materiali e bonificare siti industriali dismessi. Tuttavia, le scelte politiche, industriali ed economiche devono essere basate su dati scientifici concreti e non su allarmismi.”

Un sostegno alla ricerca in Artico

Nell’estate del 2024, IREOS è stata nuovamente al fianco di Osservatorio Artico per la nostra spedizione a bordo della nave Alliance, per il Programma “High North” della Marina Militare. “Abbiamo voluto sostenere un’importante attività di ricerca scientifica e batimetrica, essenziale per la navigazione internazionale e per approfondire i trend climatici e ambientali dell’Artico”, spiega Tealdo.

Durante la spedizione, condotta sotto la guida dell’Istituto Idrografico della Marina, sono stati rinvenuti numerosi residui plastici nelle fredde acque artiche, oltre a rilevanti quantità di microplastiche nella fauna ittica e nei ghiacci. “Un segnale allarmante, ma purtroppo prevedibile, considerando il diffuso inquinamento marino. Come sempre, la persona singola è al centro di un complesso sistema decisionale, ma la sfida ambientale è aperta e dobbiamo migliorare per mettere a sistema tutte le attività virtuose che già possediamo”.

Durante High North, la campagna idro- oceaonografica in Artico della Marina Militare, sono stati rinvenuti alcuni pezzi di plastica in mare. Foto: Marina Militare

IREOS a Italia Chiama Artico

“Per noi è sempre importante partecipare a questa manifestazione“, conclude Tealdo, “un’importante opportunità per promuovere il dibattito ambientale e approfondire le tematiche legate all’industria e allo sviluppo sostenibile. L’attualità ci porta purtroppo a guardare con attenzione ai conflitti e all’instabilità globale, ma non possiamo tornare indietro su un processo di sostenibilità che è fondamentale per il benessere della civiltà a tutto tondo.

Dall’Italia all’Artico, passando per il Brasile, il Bangladesh o il Giappone, tutti siamo collegati alla natura e agli ecosistemi, ed è fondamentale quindi agire di concerto per dare futuro ai territori e ambire ad un’economia più sana e verde”.

Osservatorio Artico © Tutti i diritti riservati

Redazione

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