La Società Italiana di Intelligence (SOCINT) crea un Osservatorio di Intelligence sull’Artico allo scopo di fornire analisi e supporto anche agli enti istituzionali.
Che l’Artico sia una delle aree mondiali più in transizione, non c’è dubbio. Da un punto di vista climatico e ambientale, chiaramente. Ma anche da un punto di vista politico e militare, vedendo le tante attività dei Paesi costieri (e non solo). Di pari passo con l’aumento dell’interesse del mondo nei suoi confronti, aumenta anche l’attività dell’intelligence.
“L’Artico è stato, per lungo tempo, una zona del globo distante dai riflettori, oggetto di interesse internazionale di studiosi dedicati alle conseguenze di un surriscaldamento che, proprio ai poli, si verifica con maggior evidenza. Oggi il territorio polare sta rapidamente mutando aspetto e con esso cambiano le prospettive di interesse e gli attori in campo”, afferma Emanuela Somalvico, direttore del nuovo Osservatorio di Intelligence sull’Artico, curato dalla Società Italiana di Intelligence (Socint).
Somalvico ha appena dato alle stampe il suo nuovo studio, “Prospettiva Artico: nuove sfide per l’intelligence” (Fondazione Margherita Hack edizioni), dove vengono analizzati i vari trend attuali. Anche per ciò che concerne la criminalità e la crescente attività investigativa.
“Le conseguenze del surriscaldamento globale, nel modificare le caratteristiche geografiche del territorio, hanno contribuito a rendere più agevole la possibilità di accedere alle materie prime quali terre rare e metalli preziosi, gas e petrolio, oltre a rendere sempre più concreta l’ipotesi dell’apertura di nuove vie marittime commerciali e maggiore afflusso turistico, con le relative implicazioni per l’economia globale, specialmente alla luce di una sempre più stretta collaborazione tra Federazione Russa e Repubblica Popolare Cinese”.
“A fronte di un equilibrio complesso”, prosegue Somalvico, “la guerra in Ucraina ha avuto quindi un effetto di forte amplificazione delle tensioni tra i Paesi del Consiglio Artico, l’organismo che sin dal 1996 ha garantito la cooperazione, rappresentando una cesura tra la Federazione Russa e gli altri sette Stati, oggi tutti parte dell’Alleanza Atlantica.
Sullo sfondo di tale situazione complessa e in divenire, il ruolo dell’intelligence assume un’importanza decisiva per analizzare i possibili scenari e saperne valutare le conseguenze a tutela dell’interesse nazionale. La Socint ha ritenuto opportuno, pertanto, creare un Osservatorio sulle realtà polari, allo scopo di fornire analisi e supporto anche agli enti istituzionali”.
Leonardo Parigi
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