Categorie: NewsNorvegiaRussia

Il mistero del beluga-spia nelle acque norvegesi

Se fosse un film – o un cartone animato – potremmo chiamarlo “007 Beluga”. Ma la notizia, riportata da Reuters, è senz’altro vera. Alcuni giorni fa un beluga è stato avvistato al largo delle coste settentrionali della Norvegia, ma la notizia è senza dubbio più interessante se aggiungiamo un particolare: la balena era dotata di una “strana imbracatura”.

Il beluga si è presentato intorno alla barca da pesca di Joar Hesten, che ha contattato le autorità perché è raro vedere questi esemplari al largo delle coste norvegesi in questa stagione. L’animale, inoltre, ha una lunghezza media di circa 4 metri e pesa circa 1 tonnellata e mezza. Una stazza notevole, che potrebbe creare pericoli e danni alle piccole imbarcazioni dei pescatori della zona.

All’arrivo delle autorità zoofile, la scoperta. La balena indossava infatti un’imbracatura legata al collo, con la scritta “Equipment St. Petersburg”. La scritta, a quanto riportano i testimoni, era in alfabeto romano e non cirillico, e la lingua del testo era l’inglese, non il russo. Con il dubbio se avessero tra le mani una sorta di balena-spia russa o magari un semplice dispositivo di controllo dell’animale, Hesten e Joergen Ree Wiig, Ispettore della direzione norvegese della pesca, hanno consegnato il tutto alla polizia.

Tutto qui? Non proprio. Pare che l’imbracatura reggesse una struttura per l’installazione di una telecamera. La dichiarazione interessante, però, arriva proprio da Mosca.  «Abbiamo riavviato la formazione dei delfini militari», ha detto il colonnello Viktor Baranets, un esperto militare russo. «I loro compiti rimangono gli stessi, sorveglianza e/o possibile utilizzo civile». La Russia, infatti, starebbe monitorando i beluga per poterli “addestrare” non tanto come arma (ve li immaginate?…) ma più che altro come possibili “sentinelle”. E su questo arrivano quindi le conferme ufficiali.

Non è stata ancora rivendicata l’appartenenza dell’animale, ma non sarebbe la prima volta. Il programma della NASA Oceans Melting Greenland aveva utilizzato il narvalo come animale-sentinella per raccogliere dati sulla fusione dei ghiacciai groenlandesi. In ogni caso, il servizio di sicurezza della polizia norvegese, PST, ha preso in custodia l’imbracatura, presumibilmente per cercare di rintracciare la sua origine.

Leonardo Parigi © Tutti i diritti riservati

Leonardo Parigi

Sono Laureato in Scienze Politiche Internazionali all’Università di Genova e di Pavia. Sono giornalista pubblicista, e collaboro con testate nazionali sui temi di logistica, trasporti, portualità e politica internazionale.

Articoli Recenti

La Norvegia migliora le comunicazioni artiche grazie a un nuovo cavo sottomarino

Dopo il sabotaggio del 2022, la Norvegia finanzia la posa di un nuovo cavo sottomarino…

13 ore fa

Gli indigeni dell’Artico russo tra industrializzazione e tradizione

L’industrializzazione dell’Artico russo mette a rischio l’ambiente e lo stile di vita delle comunità indigene.…

20 ore fa

Londra e Oslo si affacciano al confine russo

Con gli Stati Uniti sempre più distanti dall’Europa, Londra e Oslo sembrano promettere il rafforzamento…

2 giorni fa

L’Unione Europea contro il greenwashing, Lapponia sotto esame

La nuova direttiva UE contro il greenwashing costringe le località sciistiche a rivedere le proprie…

2 giorni fa

Disgelo fra USA e Russia: ma a quale prezzo?

Gli USA tornano al dialogo con la Russia dopo anni di gelo diplomatico. Le possibilità…

3 giorni fa

Prospettiva Bruxelles, dati climatici in pericolo

La rubrica settimanale da Bruxelles che racconta le tre notizie principali degli ultimi sette giorni…

3 giorni fa