Il Covid-19, altrimenti noto come Corona Virus, non conosce barriere. Dall’Asia al Sudamerica, passando per ogni Stato nazionale, il CoronaVirus attacca l’Artico . Ed è solo l’inizio della pandemia.
La spedizione MOSAiC, la più grande e complessa spedizione scientifica polare ma tentata, è la “vittima illustre” nella regione artica. Uno dei 600 membri del team che la compongono è infatti risultato positivo al tampone, mettendo a serio rischio il gigantesco progetto di ricerca. La nave Polarstern è in navigazione dallo scorso settembre per un viaggio lungo un anno. L’avventura di MOSAiC (Multidisciplinary drifting Observatory for the Study of Arctic Climate) comprende 19 nazioni, tra cui Germania, Stati Uniti, Russia, Cina, Svezia. Un anno di viaggio iniziato quando l’estensione del ghiaccio artico era ai suoi minimi assoluti, per fare rotta verso il nord della Siberia.
Fonti della spedizioni raccontano che il membro del team che ha contratto il virus starebbe lavorando sulla componente aerea della spedizione, per cui il contatto con gli altri scienziati non sarebbe ancora avvenuto. Proprio a causa del Covid-19 molte ricerche sono state riprogrammate e riviste, per evitare contatti diretti e un possibile contagio estremamente pericoloso per chi è intrappolato nei ghiacci artici.
Circa 20 membri del team aeronautico che erano stati in contatto con il primo infetto sono stati messi in quarantena sotto la direzione delle agenzie sanitarie tedesche, afferma Markus Rex, scienziato capo del MOSAiC, del Helmholtz Alfred Wegener Institute for Polar and Marine Research di Potsdam, Germania.
Nel frattempo sono state cancellate anche iniziative militari, come l’esercitazione “Cold Response“.
In seguito alle decisioni assunte dalle autorità sanitarie e civili norvegesi, l’esercitazione militare Cold Response viene annullata, rimandando a casa gli oltre 15.000 soldati di 9 nazioni differenti che si apprestavano a iniziare il periodo di addestramento nella Norvegia settentrionale.
«Il virus è fuori controllo nella società e questa è una nuova situazione. Pertanto, abbiamo deciso di iniziare un annullamento controllato dell’esercizio», afferma il Ten. Gen. Rune Jakobsen, Comandante presso la sede centrale norvegese. Gli stessi medici attualmente impiegati nell’esercito saranno rimandati ai propri ospedali di competenza, così da poter essere in prima linea contro la diffusione del virus.
Iniziata lo scorso 2 marzo, con la previsione di terminare il 18 dello stesso mese, Cold Response è una delle grandi esercitazioni in orbita NATO per allenare e addestrare i diversi eserciti alleati a muoversi e combattere in territorio artico. Le truppe norvegesi sarebbero state coinvolte insieme ad altri Paesi quali Stati Uniti, Danimarca, Paesi Bassi, Germania, Francia, Belgio, Regno Unito e altri ancora, utilizzando anche un grande numero di mezzi anfibi e aerei.
Domenica scorsa le forze armate finlandesi hanno deciso di non inviare a Cold Response gli oltre 400 soldati previsti, a causa dell’epidemia e del rischio di contagio. Gli 850 effettivi del campo militare di Skjold erano già stati messi preventivamente in quarantena, anche se poi nessuno è risultato positivo al tampone.
La conferenza “One Health, One Future” – che si sarebbe tenuta dal 11 al 14 marzo presso la University of Alaska Fairbanks – è stata posticipata a un tempo ancora da stabilire. Stessa sorte hanno avuto le riunioni degli Alti Funzionari dell’Artico e del working group sullo sviluppo sostenibile in seno all’Arctic Council, previsti originariamente da tenersi a fine marzo a Akureyri, in Islanda.
Rimandato anche l’Arctic Encounter Symposium, che si sarebbe dovuto tenere a metà aprile a Seattle, principale epicentro della diffusione del virus negli Stati Uniti. Cancellati o riprogrammati anche tutti gli altri eventi internazionali regionali. Addio all’High North Dialogue di Bodø (Norvegia) e agli Arctic Winter Games 2020 a Whitehorse, nello Yukon (in Canada).
E se la regola dello “Stare a casa” vi suona ancora sgradita, e pensate che fare una passeggiata fra i boschi possa essere salutare, pensate che anche l’Arctic Circle Race della Groenlandia è stato annullato! Definita come “la gara di corsa campestre più dura del mondo”, l’evento è stato cancellato definitivamente.
Oltre agli eventi, ad oggi – giovedì 12 marzo – la Norvegia ha deciso di chiudere scuole, eventi, università e tutti gli altri luoghi di aggregazione, in attesa di nuove disposizioni e misure. Nel frattempo in Islanda la Banca Centrale ha tagliato il tasso di interesse di riferimento al più basso di sempre, a seguito delle misure di aiuto che Reykjavík ha introdotto per far fronte al blocco economico dovuto al Coronavirus.
In Finlandia il numero di casi positivi al Covid-19 sale a 65 contagiati (a mercoledì 11 marzo), triplicando il numero totale di infetti nell’arco di 24 ore. L’evoluzione del virus è quindi in linea con gli altri Paesi europei, e ci si attende dunque un ulteriore avanzamento del contagio nei prossimi giorni.
Leonardo Parigi
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