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I ghiacci a poche miglia dalla nave sono ormai una costante, e il programma prevede anche tante attività di batimetria per scandagliare aree ancora sconosciute.
Location: A 15 miglia nautiche dalle isole Sjuøyane
Coordinate: 81°08.234’ N; 019°40.450’ E
Meteo: 2 gradi, sole
Puntamento nave
La giornata inizia presto. Letteralmente, visto che alle 00.20 viene messo in acqua il primo RHIB, il gommone rigido che viene utilizzato per le discese in mare per i campionamenti. Davanti a noi, a circa 1,5 miglia nautiche, si staglia un fronte di ghiacci spezzati che si estende per un lungo tratto di mare.
Il freddo è pungente, ma il sole è alto in cielo e illumina tutto il fianco destro della nave. Che vive sulle 24 ore costantemente, non soltanto per queste attività. Ma chiaramente sfruttiamo il più possibile l’opportunità di essere qui, utilizzando tutto il tempo a disposizione per i rilievi, i campionamenti, i calcoli e gli esperimenti.
Intorno alle 00.40 il piccolo team si allontana dallo scafo, dirigendo sui ghiacci e le nebbie. Il momento ideale per far alzare in volo il drone! E mentre la luce riflette il blu, unico, che naviga veloce sotto la superficie dell’acqua, calcoliamo le prossime attività.
Una nave come questa non può avvicinarsi troppo alle Svalbard, perché – nonostante l’arcipelago sia formalmente parte della Norvegia, membro anch’essa della NATO – il suo particolare carattere giuridico non consente a nessuna nave o unità militare, di nessuna nazione o organizzazione, di entrare nelle acque territoriali. E quindi non possiamo avvicinarci più di 12 miglia dalle sue coste, restando al più a sognare quei faraglioni che si stagliano dalle nebbie.
Nell’arco di poche ore i RHIB entrano ed escono dall’acqua più volte, mentre una benna a prora scava il fondale marino per portare a bordo circa 60 chili di materiale fangoso da analizzare in seguito. Un altro CTD segue la rotta che seguiamo, disegnando altri colori sugli schermi, che si tradurranno poi in una mappa più completa del fondale marino.
Il silenzio intorno alla nave regna sovrano. Pur essendo spesso sorvolati vicini dagli stormi delle gabbianelle e di altri uccelli, non si sente alcuno stridìo, alcun rumore oltre al motore della nave e dei suoi marinai.
Leonardo Parigi
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