High North

High North 24, Nave Alliance stabilisce un nuovo record

Sabato 3 agosto nave Alliance ha raggiunto il record di latitudine stabilito nel 2018, superandolo e arrivando a 82 gradi Nord, per la prima volta nella storia della Marina Militare italiana.

Il nuovo record

L’obiettivo è vicino, ma non è facile da raggiungere. Qui, niente è facile. Ma la voglia e la caparbietà consentono all’equipaggio di nave Alliance di raggiungere il precedente record, a 81°, 50 gradi Nord, e di superarlo. La navigazione è complessa anche perché davanti alla prora della nave si estende un ampio fronte di ghiacci, ed è necessario procedere con cautela, non oltre 1 nodo di velocità.

© Marina Militare

Il desiderio del Comandante, C.F. Manuel Fantinati, si manifesta chiaramente nei suoi occhi. E in quelli di tutti coloro che vivono la plancia durante questa mattina di nebbie e sole. Passa il tempo, e sulla rotta verso gli 82 gradi c’è ancora molto ghiaccio. Ma le immagini satellitari che vengono visionate continuamente, insieme alla capacità di navigazione in acque polari, consentono alla nave di arrivare sul punto prefissato.

Il Comandante Fantinati mentre cancella il precedente record, e si appresta a scrivere la nuova quota © Osservatorio Artico

L’emozione di superare gli 82 gradi Nord esplode in plancia con brindisi e complimenti, ed è il momento anche di mettere un primo tassello visibile della campagna di quest’anno, oltre al lungo lavoro di dati scientifici che saranno in seguito analizzati dall’Istituto Idrografico di Genova. Ma per quello, c’è tempo. Oggi è il momento di festeggiare il nuovo record.

Questione di senso

Arrivare fino a qui non è solo un motivo di orgoglio. Tantomeno di machismo. È un punto storico per la Marina Militare, che chiaramente segna un passaggio importante per le sue unità e i suoi equipaggi. Ma significa anche, e soprattutto, che la possibilità di ricerca scientifica e la posizione italiana nell’area giungono a un nuovo, importante traguardo, per dimostrare anche alle altre nazioni partner le possibilità dell’idrografia nazionale.

“Ma dobbiamo anche considerare che se siamo qui, oltre gli 82 gradi Nord, è perché il clima sta cambiando, aprendo spazi e rotte che prima non esistevano. E quindi essere qui non è un buon segnale”, commenta il C.V. Andrea Bielli, Comandante della Squadriglia Idrografica, a bordo di Nave Alliance.

© Osservatorio Artico

In questa parte di pianeta risulta maggiore la distanza tra polo nord magnetico e geografico, che non rappresentano (affatto!) lo stesso punto sul mappamondo. E mentre controlliamo le carte e i radar, si nota come la distanza tra i due punti, che qui distano oltre 30 gradi perché il polo nord magnetico si è spostato rapidamente verso Est.

Un cucciolo di foca viene incrociato dalla rotta della Alliance, ed è la seconda foca che incontriamo a pochi metri da noi nel giro di due giorni. Ma il più importante avvistamento è quello de Le Commandant Charcot, la nave expedition di Ponant, rompighiaccio, in grado di raggiungere con il suo esiguo equipaggio il centro della banchisa artica. E la domanda sorge spontanea: fino a che punto il turismo è sicuro e sostenibile?

Pillola del giorno

Anche oggi abbiamo avuto la grande opportunità di poter scendere in mare con un RHIB, il gommone rigido utilizzato per i campionamenti, per andare a prelevare pezzi di ghiaccio in alto mare. E se ve lo steste chiedendo: sì, il suo gusto è decisamente salmastro!

© Osservatorio Artico

Leonardo Parigi

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Leonardo Parigi

Sono Laureato in Scienze Politiche Internazionali all’Università di Genova e di Pavia. Sono giornalista pubblicista, e collaboro con testate nazionali sui temi di logistica, trasporti, portualità e politica internazionale.

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