Il Diario di Bordo di Giulia Prior, a bordo della nave Alliance per il Programma della Marina Militare “High North“.
La partenza dalle Svalbard
Il mare mosso e al traverso (cioè a 90° rispetto alla direzione della nave) ha fatto sì che la prima parte della traversata dall’uscita dei fiordi fino al sud delle Isole Svalbard fosse piuttosto movimentata, con onde anche molto grosse e la sensazione di essere dentro una lavatrice.
In serata la situazione è migliorata, e la notte è passata serenamente. Le condizioni del mare non hanno permesso all’equipaggio scientifico di completare l’approntamento degli strumenti che serviranno per le prime misurazioni una volta arrivati nei luoghi di rilevamento, lo completeranno al mattino successivo.
Intanto diverse specie di uccelli artici giocano ad inseguire la nave, forse credendoci un peschereccio e cercando del cibo.
La seconda giornata di traversata invece promette bene, il mare è più calmo e la preparazione prosegue in vista dell’arrivo al punto dove verranno effettuate le prime attività scientifiche vere e proprie, previsto tra le 15 e le 16.
Le attività della giornata
Le attività che vengono svolte qui (coordinate: 76°26.283’ N; 013°57.070’ E) saranno:
- La calata della “CTD” (conductivity, temperature, and depth) vicino ad un ormeggio fisso profondo (chiamato mooring) per misurare i parametri chimico-fisici dell’acqua. Tra questi di particolare rilevanza sono la conducibilità, che ci consente poi di determinare la salinità, la temperatura e la profondità. Da questi parametri si ricava la velocità del suono. I parametri raccolti saranno poi comparati con i dati dell’ormeggio profondo quando verrà poi recuperato più avanti.
- Il traino della Manta per il campionamento delle microplastiche.
- XBT (Expendable Bathythermograph), che permette di registrare la temperatura dell’acqua e trasmettono i dati in tempo reale, mentre la nave continua a navigare senza doversi fermare per permettere il rilevamento.
Pillola del Giorno: FILARE
Lasciar scorrere una cima o una catena per dare corda ad un oggetto o uno strumento. Per esempio, abbiamo filato la Manta e poi l’abbiamo trainata per una mezz’ora per il campionamento delle microplastiche. Viene anche usata l’espressione “filare per occhio” quando, in una situazione di emergenza, si fila velocemente la cima per permettere di allascarla (cioè togliere la tensione dal cavo) per poterla poi mollare.
Giulia Prior