A seguito dell’invasione dell’Ucraina, iniziata lo scorso 24 Febbraio, tutti i Paesi dell’area artica si muovono in contrapposizione a Mosca.
Nuove truppe al Nord
La Gran Bretagna prevede di aumentare la sua presenza militare nell’Artico, impegnandosi per una più profonda cooperazione, integrazione e interoperabilità con le truppe della Norvegia. Il Ministro della Difesa britannico Ben Wallace ha fatto sapere che le truppe di Sua Maestà saranno sempre più presenti nell’area, spingendo la NATO a diventare una forza preponderante.
La recente esercitazione Cold Response 2022 ha visto coinvolte oltre 30.000 unità provenienti da 27 nazioni, con uno scenario che si è sviluppato sulle coste norvegesi, nei suoi cieli e nelle sue acque. Una prova di forza pianificata da tempo, ma che oggi assume contorni ben diversi.
Nel frattempo, a poche centinaia di chilometri dalle coste orientali russe, le truppe americane si addestrano con una sempre maggiore attenzione alla guerra polare. Sulle coste dell’Alaska il governo di Washington sta investendo centinaia di milioni di dollari per estendere il porto di Nome, in grado di trasformarsi in futuro in un hub in acque profonde per intercettare la possibile nuova rotta a Nord.
La talassocrazia di Mosca
Se veramente si aprirà la Northern Sea Route, lo vedremo presto, nel corso dei prossimi anni. Certo è che le attenzioni allo sviluppo economico dell’area sono ben diverse rispetto a due mesi fa, quando la Cina sembrava in rampa di lancio per approfittare della nuova “autostrada del mare” al largo delle coste russe.
La guerra in Ucraina ha modificato tutto. La cooperazione regionale si è interrotta, i rapporti con Mosca sono quanto mai ruvidi, e non si vede al momento una soluzione. La Guardia Costiera americana prevede perciò di schierare tre nuovi rompighiaccio, sebbene la Russia ne abbia già più di 50 in funzione. E gli Stati Uniti sono molto indietro nella regione, rispetto al rivale di sempre.
Cyberwar e artiglieria
Il Servizio di Sicurezza e Intelligence Finlandese, Supo, ha lanciato in queste ore un allarme sugli attacchi cyber provenienti dalla Russia, in grado di colpire le infrastrutture finlandesi e le attività di difesa. Dopo lo stop alla ferrovia che collegava Helsinki a San Pietroburgo e le minacce di Putin alla Finlandia, qualora volesse entrare nella NATO, i due vicini si confrontano anche sul lato digitale.
“La società finlandese nel suo insieme dovrebbe essere preparata a varie misure della Russia che cercano di influenzare il processo decisionale in Finlandia sulla questione della Nato“, ha affermato il direttore del Supo, Antti Pelttari. “Le autorità pubbliche devono garantire le condizioni per un dibattito pieno e franco senza intimidazioni, e garantire che gli estranei non siano in grado di influenzare le decisioni di politica di sicurezza prese dalla Finlandia“.
Intanto l’esercito russo ha aggiornato le sue perdite a 1.351 soldati uccisi in azione nella guerra in Ucraina. Un consigliere dell’ufficio del presidente a Kiev afferma che le sue forze armate hanno distrutto un gruppo tattico artico di cui solo tre soldati su 648 sono sopravvissuti.
Secondo le informazioni raccolte dal The Barents Observer, sono centinaia i soldati russi di stanza nell’Artico caduti in combattimento in Ucraina. “Sia la 200a brigata di fucilieri motorizzati che la 61a brigata di fanteria navale hanno sede a pochi chilometri dal confine con la Norvegia e la Finlandia.
Tre navi da sbarco della Flotta del Nord, intorno a Natale, sono salpate dalla penisola di Kola e hanno fatto scalo a Kaliningrad ,prima di procedere verso il Mediterraneo e successivamente verso il Mar Nero. A bordo ci sono le truppe della 61a brigata di fanteria navale della flotta settentrionale a Sputnik, una forza d’élite di marines”. Buona parte di queste truppe, secondo l’intelligence ucraina, sarebbe stata uccisa e messa fuori combattimento.
Leonardo Parigi
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