Affari Militari

Gli Stati Uniti accelerano sui nuovi rompighiaccio

Dopo aver finanziato nuovi investimenti lo scorso febbraio, Donald Trump chiede di accelerare sulla consegna di nuovi rompighiaccio per gli Stati Uniti.

 

Nuovi scafi all’orizzonte

Lo scorso martedì il Presidente degli Stati Uniti ha chiesto che l’espansione della flotta di rompighiaccio venga accelerata, rispetto a quanto precedentemente ipotizzato. In un memorandum inviato a diversi enti federali, la Casa Bianca ha chiesto anche gli stessi rompighiaccio siano armati.

The Secretary of Homeland Security, in coordination with the Secretary of State, the Secretary of Defense, the Secretary of Commerce, and the Director of the Office of Management and Budget (OMB), shall lead a review of requirements for a polar security icebreaking fleet acquisition program to acquire and employ a suitable fleet of polar security icebreakers, and associated assets and resources, capable of ensuring a persistent United States presence in the Arctic and Antarctic regions in support of national interests and in furtherance of the National Security Strategy and the National Defense Strategy, as appropriate.

[…]  An assessment of expanded operational capabilities, with estimated associated costs, for both heavy and medium PSCs not yet contracted for, specifically including the maximum use of any such PSC with respect to its ability to support national security objectives through the use of the following:  unmanned aviation, surface, and undersea systems; space systems; sensors and other systems to achieve and maintain maritime domain awareness; command and control systems; secure communications and data transfer systems; and intelligence-collection systems.  This assessment shall also evaluate defensive armament adequate to defend against threats by near-peer competitors and the potential for nuclear-powered propulsion;

La richiesta fa seguito al piano di finanziamento del 2021, in cui erano inclusi 555 milioni di dollari per finanziare una seconda unità per la Guardia Costiera degli Stati Uniti. L’obiettivo del piano prevede di accelerare sulla scadenza del 2029 per avere una flotta di rompighiaccio decisamente più ampia. L’idea della Casa Bianca è di valutare anche ipotesi come prendere navi in leasing, così da garantire sufficiente copertura già a partire dal 2022.

Nel memorandum governativo viene anche richiesto ai vari Dipartimenti – fra cui Difesa, Commercio, Energia e Homeland Security – di individuare almeno quattro basi nazionali e internazionali per la nuova flotta.

 

Uno sguardo ai poli

Trump decide quindi di concentrarsi di più su Artide e Antartide, e non solo in ambito di sicurezza. I recenti avvenimenti ambientali e il cambiamento climatico in corso spingono giocoforza la Casa Bianca a prendere decisioni anche per quanto riguarda la ricerca scientifica, nonostante le dichiarazioni pre-elettorali del suo inquilino.

Ma gli Stati Uniti hanno comunque bisogno di rinnovare la flotta di queste regioni, sia in virtù del rinnovato interesse verso l’Artico, sia per potenziare una presenza militare nella regione, fosse anche solo per scopi strategici e/o commerciali.

Oggi i due rompighiaccio polari della flotta americana rappresentano esclusivamente capacità di ambito scientifico. Il USCGC Healy è il principale rompighiaccio a stelle e strisce, e ha poco più di vent’anni di missioni alle spalle. Utilizzato come piattaforma per la ricerca scientifica nell’Artico, è più “leggero” del USCGC Polar Star, che invece agisce in Antartide.

Un render del nuovo rompighiaccio nucleare russo secondo Rosatom (Fonte: www.maritime-executive.com)

Nonostante le intenzioni della Casa Bianca, il tempo delle nuove unità è tutto ancora da decidere. Washington ritiene importante una maggiore presenza nella regione, ma non considera l’Artico come un luogo strategico su cui puntare con decisione – stando a quanto visto fino ad oggi. E le elezioni dei prossimi mesi difficilmente vedranno un maggior coinvolgimento statunitense nell’Artico per fare da contraltare allo strapotere marittimo di Mosca, in fatto di rompighiaccio.

Leonardo Parigi

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Leonardo Parigi

Sono Laureato in Scienze Politiche Internazionali all’Università di Genova e di Pavia. Sono giornalista pubblicista, e collaboro con testate nazionali sui temi di logistica, trasporti, portualità e politica internazionale.

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