Affari Militari

Gli Stati artici aggiornano le proprie marine

Si arricchiscono le marine degli Stati artici con l’ingresso di nuove unità all’interno delle flotte, con sempre maggiori e più precise capacità di movimento.

Nuove unità per le coste artiche

Dal Canada alla Russia, sono numerosi i vari e gli avvii nel mondo delle unità militari navali nel corso di questi mesi. Così come arrivano sempre più frequenti le notizie sul riscaldamento della regione, così gli Stati che confinano con il Mar Glaciale Artico si attrezzano sempre di più per le attività marittime. Tecnologia, ricerca, investimenti. E tanta politica. Su queste basi lavorano i cantieri navali di Stati Uniti, Russia, Danimarca, Norvegia, Finlandia. Dai pattugliatori alle navi idrografiche, si moltiplicano gli investimenti del settore.

Alla fine dello scorso Giugno la Royal Canadian Navy (RCN) ha ufficialmente dato il benvenuto in servizio alla prima nave da pattugliamento artica , la HMCS Harry DeWolf. Considerato un traguardo storico per la cantieristica canadese, le navi da pattugliamento artico di classe Harry DeWolf (AOPS) rafforzeranno la presenza della marina canadese nell’Artico, oltre ad allargare le sue capacità di operare a livello globale.

Specificamente progettata per pattugliare le regioni più settentrionali e le acque più distanti dalle coste del Canada, questa nuova classe di navi sarà al centro della strategia artica delle forze armate canadesi (CAF), integrando efficacemente le capacità delle altre navi da guerra attraverso attività di ricognizione e sorveglianza.

Dal Canada alla Russia

Lo scorso Aprile il Ministero della Difesa della Norvegia ha annunciato il raggiungimento di un nuovo accordo per la costruzione dei sottomarini “Type 212CD” in cooperazione con la Germania. La partnership fra i due Paesi, avviata nel 2017, comprende anche nuovi missili anti-nave, e dovrebbe essere portata a compimento da ThyssenKrupp Marine Systems. Il primo battello, da progetto, andrà consegnato alla marina norvegese, ed entrerà in funzione nel 2029. Costo dell’operazione complessiva, lato norvegese: 4,4 miliardi di euro.

Un rendering del Type 212CD. Foto: Thyssenkrupp Marine Systems

La Norvegia punta ancora su nuove unità marittime grazie anche alla nuova classe “Jan Mayen”. In costruzione per la Guardia costiera norvegese (Kystvakten), le navi possono eseguire una serie di diverse operazioni, inclusi transiti a lunga distanza, ricerca e soccorso (SAR), sorveglianza e recupero di combustibile in caso di incidente.

Le navi di classe P6615 opereranno nella zona artica e sostituiranno le vecchie navi della guardia costiera di classe Nordkapp. Il governo norvegese ha annunciato l’intenzione di costruire tre nuove unità nel settembre 2016, ma le consegne dovrebbero essere completate dal cantiere navale VARD Langsten in Norvegia rispettivamente nel 2022, 2023 e 2024.

Un rendering della nuova classe “Jan Mayen”. Foto: www.naval-technology.com

A metà dello scorso Giugno la “Pyotr Morgunov” ha navigato nell’area più settentrionale della costa del Mare di Barents, a pochi chilometri dalla Norvegia. La nave da sbarco, lunga 135 metri, è l’unità più recente della potente flotta russa, incorporata nella Flotta del Nord nel 2018. La nave da sbarco è in grado di trasportare fino a 300 soldati, oppure 13 carri armati, 36 mezzi corazzati o 30 camion. Le unità di questa classe possono anche imbarcare due elicotteri da trasporto, e d’attacco Ka-29, o un elicottero d’attacco Ka-52K.

Leonardo Parigi

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Leonardo Parigi

Sono Laureato in Scienze Politiche Internazionali all’Università di Genova e di Pavia. Sono giornalista pubblicista, e collaboro con testate nazionali sui temi di logistica, trasporti, portualità e politica internazionale.

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