Nuovi fondi da Washington per lo sviluppo della difesa nell’Artico, con un’attenzione particolare alla possibilità di crescita della Northern Sea Route.
La maxi pianificazione finanziaria statunitense per la Difesa, stimata in 858 miliardi di dollari, contiene nuove disposizioni anche per l’Artico per il 2023. Nel corso dei prossimi mesi, infatti, Washington andrà a finanziare l’acquisizione di una terza rompighiaccio pesante.
ll National Defense Authorization Act attende solo la conversione formale in legge. Al suo interno, oltre all’aumento della spesa onnicomprensiva del sistema bellico, un focus particolare riguarda il Grande Nord. Nonostante i numeri impietosi dei transiti del 2022, la Northern Sea Route è sempre uno degli investimenti principali di Mosca, e Washington non vuole farsi trovare impreparata all’eventualità.
Le disposizioni sull’Artico nel nuovo NDAA includono l’esplorazione di diverse opzioni per l’acquisizione di nuovi rompighiaccio, la richiesta di rapporti sulla ricerca scientifica statunitense nella regione, l’autorizzazione a finanziare attrezzature per l’Artico e la definizione un nuovo piano di condivisione dei costi per l’ampliamento del porto di Nome.
La Guardia costiera degli Stati Uniti dovrà presentare un rapporto al Congresso nel 2023 sulla reale possibilità dello sviluppo della Northern Sea Route, la rotta commerciale marittima che passa al largo delle coste russe. Nonostante il progressivo scioglimento dei ghiacci, e nonostante i pesanti investimenti di Mosca per il progetto, gli ultimi mesi – complice ovviamente anche la situazione politica internazionale – ha visto una riduzione significativa dei transiti dei cargo.
Ma lo studio della US Coast Guard riguarderà soprattutto il Passaggio a Nord-Ovest, ovvero quella complessa rotta marittima che circumnaviga a Nord le coste dell’Alaska, passando tra le numerose isole canadesi, fino alla costa atlantica degli USA. Da decenni non vengono condotte missioni specifiche in quest’area.
Nelle ultime settimane il parlamento russo ha approvato una nuova legge che vieta le esercitazioni libere sul trasporto marittimo nella rotta del Mare del Nord, richiedendo un preavviso di dei transiti e vietando che ci siano più scafi di una stessa nazione sulla rotta nello stesso momento. Una legge che potrebbe spingere gli Stati Uniti a contestare la restrizione per quelle che Washington considera “acque aperte”.
Il disegno di legge autorizza anche 167,2 milioni di dollari per la costruzione di un terzo rompighiaccio pesante. E chiede alla Guardia Costiera di esaminare il costo e la tempistica dell’acquisto di altri due rompighiaccio pesanti, per rimpolpare una flotta specifica che oggi vede solo due scafi operativi, benché ormai desueti e poco funzionali. La Russia, nell’Artico, dispone di oltre 40 navi rompighiaccio, tra unità private e navi a uso civile e militare.
Da anni si parla dei nuovi rompighiaccio statunitensi, ma i progetti in essere hanno già subito notevoli ritardi. Le nuove unità dovevano essere pronte per il 2024, ma ad oggi il programma è ancora distante dal cantiere. A novembre, Bollinger Shipyards ha annunciato che avrebbe acquisito VT Halter, il travagliato cantiere navale sotto contratto per la costruzione degli scafi.
Anche per questo motivo si è imposta l’esigenza di acquistare una nave già operativa, e la scelta sembra ricadere sull’Aiviq, un rimorchiatore rompighiaccio e nave di rifornimento gestito da Edison Chouest. Ma i dubbi sono molti, anche perché sono molte le missioni che verrebbero richieste alla nave, che oggi non dispone di tutte le potenzialità.
L’adesione di Svezia e Finlandia alla NATO porta in dote anche più possibilità proprio su questo punto. I cantieri navali finlandesi sono infatti i più esperti sulla costruzione delle rompighiaccio, e la legge in attesa di conversione chiede ulteriormente alla Guardia Costiera che venga presentata una relazione sulla possibilità di collaborazione con i migliori costruttori mondiali di queste particolari unità.
Il Government Accountability Office condurrà anche uno studio sulle operazioni e le infrastrutture della Guardia Costiera nell’Artico, che dovrà anche riferire sulla sua capacità di dispiegare mezzi aerei nell’Artico e di aggiungere elicotteri alle pattuglie rompighiaccio.
Leonardo Parigi
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