In tutti gli ambienti, esistono prede e predatori. La foca artica rappresenta uno fra gli animali artici più desiderati dai grandi predatori come l’orso bianco, lo squalo e l’orca.
Ma dove vive la foca della Groenlandia? Di cosa si nutre? Come fa a cacciare? Perchè è a rischio estinzione?
In questo articolo andiamo a conoscere a fondo questo simpatico animale artico. Se leggerai l’articolo fino in fondo, saprai tutto ciò che c’è da sapere sulle foche artiche.
Sei pronto? Iniziamo!
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La foca artica (chiamata anche foca della Groenlandia o foca dalla sella) è una foca che vive nell’Oceano Atlantico e nella regione Artica e che trascorre un lungo periodo di tempo sul ghiaccio marino.
Questa specie è altamente migratoria, e gli individui seguono il ghiaccio artico mentre si espande e contrae durante tutto l’anno.
Questa specie, chiamata in inglese Harp Seal (letteralmente “foca dell’arpa) deve il proprio nome dalla macchia di colore scuro a forma di arpa presente sulla schiena degli esemplari adulti.
Ma di che colore è la foca, dunque? Le foche artiche sono di colore grigio chiaro e hanno la parte posteriore prevalentemente scura, di un colore può variare dal marrone scuro al nero.
Il muso della foca è di colore nero, ma non la testa.
I cuccioli nascono con una soffice pelliccia bianca (per questo vengono comunemente soprannominati “foche bianche” o “cappotti bianchi”) che poi perdono dopo circa tre settimane di vita.
La foca del Polo Nord si trova nelle acque dell’Artico e nell’estremo nord dell’Oceano Atlantico.
Spesso ci si chiede “le foche vivono al polo nord o sud?“. Ebbene, le foche vivono sia al nord che al sud, ma gli esemplari che abitano le due estremità del nostro pianeta non sono le stesse (l’aggressiva foca leopardo, ad esempio, vive solo nella regione Antartica).
La dieta principale di questo animale artico è composta da piccoli pesci e crostacei. Le sue prede preferite sono i pesci più piccoli, come il capelin e il merluzzo artico. Mangia una grande varietà di cibo: alcuni esemplari sono stati trovati con oltre 65 specie di pesci e 70 specie di invertebrati nello stomaco.
La foca bianca è un animale molto socievole soprattutto durante la stagione degli amori, quando sulla terra forma enormi colonie. Spesso viaggia e caccia in grandi gruppi che vanno da dozzine a centinaia di esemplari. Emette una grande varietà di suoni, alcuni per avvertire altri individui di un pericolo, altri per attirare un compagno.
Durante l’inverno le foche artiche iniziano la propria migrazione verso sud. I maschi corteggiano le femmine sulla terra ferma, ma l’accoppiamento reale avviene in acqua.
I maschi combattono fra loro tramite morsi e colpi di pinna per potersi guadagnare il diritto all’accoppiamento. Gli esemplari maschi dominanti si accoppiano poi con diverse femmine.
La gravidanza dura circa 11 mesi e i cuccioli nascono intorno al mese di febbraio.
I piccoli nascono con una pelliccia di colore bianco, hanno un peso di circa 11 kg e una lunghezza che si aggira intorno agli 80 centimetri.
Il periodo di allattamento dura solo 10 giorni, durante i quali il piccolo cresce molto rapidamente fino a raggiungere i 40 kg di peso.
La madre, poi, all’improvviso si stacca dal cucciolo e parte per iniziare l’accoppiamento.
Il cucciolo di foca artica rimarrà sedentario (per conservare le proprie riserve di grasso) fin quando non imparerà in autonomia a cacciare e nuotare.
I maschi raggiungono la propria maturità a 7 anni, mentre le femmine a 5.
Le foche del polo nord vivono in natura per circa 20 anni.
Oggi ci sono circa 5.500.000 di individui di foca della Groenlandia in natura.
Le foche artiche rappresentano le prede preferite delle orche, degli squali e degli orsi polari. Prima che imparino a nuotare, inoltre, i cuccioli di foca sono molto vulnerabili soprattutto agli orsi bianchi.
A questo punto dell’articolo immagino ti stia chiedendo: la foca artica è in via di estinzione?
Nonostante non sia una specie a rischio, esistono indubbiamente alcuni minacce, fra cui la caccia, l’aumento di navigazione nelle acque Artiche, il cambiamento climatico e i contaminanti chimici presenti nelle gelate acque dell’oceano. Vediamole insieme una per una.
I cacciatori dell’Artico cacciano la foca artica dai primi del 1600. Per preservare questa specie di animali artici, tuttavia, il dipartimento di pesca degli oceani del Canada ha stabilito un totale annuo di catture ammissibili per la caccia commerciale e per uso personale.
Spesso le navi possono scontrare involontariamente le foche artiche, ferirle e addirittura ucciderle. Le foche sono molto vulnerabili alle collisioni con le navi in tutta la loro portata, ma il rischio è più elevato nelle zone costiere in cui il traffico marittimo è più intenso.
Le foche della Groenlandia possono impigliarsi nelle reti calate dai pescatori o in altri tipi di detriti marini. Una volta impigliate, non riuscendo a raggiungere la superficie dell’acqua per respirare, possono annegare o trascinare con sè i vari attrezzi attaccati al proprio corpo anche per lunghe distanze. Alla lunga, queste possono affaticarsi, e morire.
I contaminanti possono arrivare nelle acque oceaniche da molte fonti, tra cui lo sviluppo di petrolio e gas, scarichi, deflusso urbano e altri processi industriali. Una volta nell’ambiente, queste sostanze vengono trasmesse fra gli animali che abitano le acque artiche, dai piccoli pesci fino ad arrivare alle foche. A causa dei loro depositi di grasso, le foche accumulano questi contaminanti nei loro corpi, minacciando i loro sistemi immunitari e riproduttivi.
Le foche dell’Artico passano parecchio tempo (soprattutto durante la stagione degli amori) sul ghiaccio marino. Lo utilizzano come piattaforma per riposare, dare alla luce i propri cuccioli e allattarli. Le foche sono dunque molto sensibili allo scioglimento dei ghiacci perchè questi ultimi rappresentano un terreno prezioso per loro.
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