Finlandia

La Finlandia vira a destra

Sanna Marin, premier uscente e fautrice della politica di adesione di Helsinki alla NATO, esce sconfitta dalla tornata elettorale. A trionfare il centrodestra, con i nazionalisti pronti a fare da sponda.

Sponda destra

Chi sarà l’ago della bilancia della nuova fase politica finlandese? Lo scenario è cambiato rapidamente a Helsinki. All’inizio del 2022 la politica finlandese diceva che a guidare l’esecutivo fosse un governo di centrosinistra, con la giovane Sanna Marin saldamente al posto di comando.

Tredici mesi dopo, con la guerra in Ucraina e un Paese che decide di fare un passo storico, come l’ingresso della NATO, le urne elettorali consegnano la vittoria alla Coalizione Nazionale di Petteri Orpo. Partito conservatore e liberale, è parte del PPE europeo, con una visione atlantista. Alle elezioni del 2 Aprile 2023 il Partito di Coalizione Nazionale ha guadagnato 48 seggi sui 200 disponibili, salendo sul podio dei suoi migliori risultati storici. Solo nel 2007 e nel 1987 fece meglio, nell’arco di una storia lunga tutta il Novecento.

Petteri Orpo nel 2017

Con il 20,8% dei voti, Orpo avrà adesso il compito di formare il governo. Ma a festeggiare è anche l’estrema destra di Riikka Purra, leader del partito dei “Veri Finlandesi”, che sostiene politiche di austerità economica statale e anti-immigrazione. Purra ha ottenuto 46 seggi totali, mentre il partito di Sanna Marin è arrivato solo terzo, con il 19,9% dei voti e 43 seggi in Parlamento.

A un passo dalla NATO

Nel frattempo, la Finlandia è al centro dello scenario internazionale anche perché il Parlamento monocamerale turco ha ratificato, lo scorso 30 Marzo, l’adesione di Helsinki nell’Alleanza Atlantica. Dopo le resistenze degli scorsi mesi, la Turchia dà ufficialmente il via libera all’ingresso del nuovo membro nella NATO.

Mancano solo pochi passaggi burocratici a questo punto all’adesione formale della Finlandia, mentre la Svezia deve ancora aspettare il placet di Turchia e Ungheria. «Teniamo anche in considerazione che la Finlandia, in quanto Stato neutrale, non ha mai abbandonato la leva obbligatoria», affermava Alessandro Marrone, Responsabile Difesa IAI nella nostra intervista dello scorso anno.

«Le unità complessive delle FFAA sono alcune decine di migliaia, ma Helsinki è in grado di mobilitare centinaia di migliaia di riservisti addestrati in poco tempo. E su una linea di confine molto complessa, che divide i due Stati dopo l’ultima guerra del 1939-40, che ha visto l’URSS guadagnare alcuni territori a danno della Finlandia».

Leonardo Parigi

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Leonardo Parigi

Sono Laureato in Scienze Politiche Internazionali all’Università di Genova e di Pavia. Sono giornalista pubblicista, e collaboro con testate nazionali sui temi di logistica, trasporti, portualità e politica internazionale.

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